Ex Ilva: PCI Taranto, ‘Ci batteremo sempre per diritto a lavoro e salute’
Non finiscono mai le sorprese per Taranto, per i suoi cittadini e i lavoratori. Il Consiglio di Stato boccia la decisione del TAR di Lecce per la chiusura delle fonti inquinanti dello stabilimento più grande d’Europa e viene consentita ancora una volta la produzione in nome del profitto sulla pelle di un’intera comunità, mentre si è silenti sulle malattie neurologiche infantili e non solo. Per non parlare delle emissioni di piombo e di arsenico che inciderebbero negativamente sul quoziente intellettivo dei bambini che vivono nelle zone limitrofe all’azienda. Taranto da molto tempo è tra l'incudine ed il martello, divisa tra l'urgenza di lavoro e la salute...una divisione davvero assurda. Taranto, una città colpita nel proprio cuore che non riesce a reagire, la città dei due mari, la città della Magna Grecia bella e dannata nello stesso tempo. Non vogliamo realmente credere che i fumi e le polveri sottili provenienti dall’industria di Taranto sono considerati di ordinaria amministrazione? Ma è questo quello che si legge nella sentenza con la quale il Consiglio di Stato annulla l’ordinanza del TAR di Lecce. Il lavoro e la salute per noi del Partito Comunista Italiano sono due beni inalienabili e insopprimibili, ribadiamo ancora una volta, proprio a fronte delle bonifiche necessarie e per cui ci vogliono tempi certi, che nessun esubero può essere accettato in Mittal-Acciaierie d’Italia né alcun piano industriale che contempli la riduzione dei dipendenti!!! Dove, Mittal porterà le quote di produzione di Taranto? Chiusura delle fonti inquinanti e bonifiche: è possibile, è necessario. Per questo continueremo a lottare al fianco dei lavoratori e dei cittadini di Taranto. Infatti, oltre il danno ancora una volta la beffa: Mittal-Acciaierie d’Italia hanno annunciato la cassa integrazione ordinaria per oltre 4000 unità giustificandoli come esuberi strutturali. Ci batteremo per il diritto al lavoro e alla salute, come sempre! Il PCI è presente! (PCI sez. D’Ippolito-La Tanza)