Taranto: Ex Cementir, Leone ‘Gli operai vanno tutelati’
Con la definitiva chiusura della ex Cementir, ora Cemitaly dopo il passaggio alcuni anni fa dal gruppo Caltagirone ad Italcementi, tramonta un altro pezzo di storia industriale di Taranto. La Cementir è arrivata negli anni ‘60 insieme all'ex Italsider. Con la Belleli (l'industria delle piattaforme petrolifere off shore dismessa negli anni 2000) e a tante altre realtà, anch'esse chiuse nel frattempo, ha costituito la struttura produttiva della città pugliese. La chiusura dello stabilimento prevede l'avvio della procedura di licenziamento collettivo che il gruppo aveva aperto per le 51 unità di Taranto a luglio scorso. L'ex Cementir era già completamente ferma già da quasi tre anni. E il personale, inizialmente più di 100 unità, giá 5 anni fa era sceso a circa 70 per arrivare infine agli attuali 51. Non è sostenibile una cosa simile: gli operai vanno tutelati, il nostro territorio ha bisogno di occupazione, manderò questo esposto a livello nazionale affinché si mobilitino per la salvaguardia dei lavoratori, precari già da tempo! Il futuro sono loro, gli operai sono il fulcro di un Paese senza di essi le aziende non esisterebbero. “Tu puoi fare qualunque cosa tranne licenziare qualcuno per motivo dell’introduzione dei nuovi metodi perché la disoccupazione involontaria è il male più terribile che affligge la classe operaia”. (Giulio Leone, coordinatore del Psi di San Giorgio Jonico)