Network Contacts: SNALV Confsal alza la voce, ‘Basta abusi sui lavoratori’

Il sindacato: ‘Stop al ‘terrorismo occupazionale’, i contratti si rispettano non si interpretano’

CRONACA
30.10.2023 08:40

Lo SNALV Confsal – terza sigla sindacale per numero di iscritti in Italia – è presente da qualche settimana nella Network Contacts di Molfetta (Bari) nella sede operativa di Taranto.

Network Contacts – vincitrice della gara d’appalto “ENEL ENERGIA” – dal 16 gennaio 2023 ha assorbito circa 450 unità lavorative per “clausola sociale”, fiore all’occhiello per professionalità, “Customer care”, non fosse altro perché svolgono da lustri tale operatività.

Nei soli ultimi dieci giorni siamo stati costretti, come sigla sindacale, a inoltrare ricorsi e richieste ispettive per “abusi” consumati a danno dei lavoratori al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, all’Istituto Interregionale del Lavoro di Napoli-Area Sud, al Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro si Roma, all’ITL di Taranto e alla stessa ENEL.

La società barese si è presentata con un biglietto da visita assai sfavorevole ai lavoratori, assorbendoli gioco forza per clausola sociale e ottenendo il non riconoscimento dell’anzianità di servizio alla firma del contratto.

Fin qui siamo nella legalità: amara per i lavoratori, lecita e subita dalle vigenti leggi. Poi, in un pauroso e disastroso crescendo di eccessi, è riuscita, con vero e proprio “terrorismo occupazionale”, a fregarsene delle esigenze lavorative dei suoi dipendenti applicando a piacimento “turni selvaggi”; ha abolito le maggiorazioni festive costringendo i suoi impiegati a lavorare la domenica parzialmente gratis e di fatto in nero dall’assunzione per quanto concerne le maggiorazioni previste nel CCNL Telecomunicazioni e non pagate.

Il noto proverbio “dai un dito e ti si prendono il braccio” è stato applicato ad litteram dalla Network Contacts che, ignorando o fingendo di non sapere di trovarci in Italia e non in Bulgaria, si è inventata inesistenti e fantasiose interpretazioni al Contratto Nazionale e non rispettando di fatto le obbligazioni sottoscritte coi lavoratori e ora è il turno dei “dipendenti fragili”, che con un colpo di spugna vorrebbe cancellare dal libro paga.

Probabilmente farebbero meglio a cambiare i loro maldestri suggeritori di tante illegalità, provati e veri specialisti in demenze di pur minima valenza.

Bene, è arrivato il momento di gridare “ora basta”. Bisogna riportare coi piedi sulla terra il management aziendale, far cessare il delirio di onnipotenza di alcuni (magari nullità in altre realtà lavorative) e far rispettare leggi e obbligazioni assunte al passaggio d’appalto e alla sottoscrizione dei contratti. Le obbligazioni con i contenuti firmati si rispettano, non si interpretano.

È giunto il momento che i 450 operatori di Taranto possano tornare a lavorare in serenità, senza paura di perdere all’improvviso il lavoro, restituendo legalità e dignità nel pieno rispetto dei ruoli.

Un clima agitato, nervoso e dittatoriale non giova ai lavoratori e danneggia solo l’azienda che perde la sua attendibilità non conquistabile con spot patetici sui social.

Ci auguriamo il ritorno alla legalità senza più abusi e siamo pronti ad “asfaltare”chiunque con atti pirateschi vuole cancellare diritti e leggi. (Comunicato stampa)           

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