Crispiano, Paolo Giordano ad Aperitivo d’Autore
L’autore de “La solitudine dei numeri primi” è ospite del format di Volta la carta, che si terrà alla Masseria Amastuola
Una personalità di rilievo della letteratura italiana in un bellissimo posto che negli anni passati ha già accolto importanti appuntamenti di Aperitivo d'Autore. Martedì 30 luglio alla Masseria Amastuola, a Crispiano, sarà ospite del format di Volta la carta lo scrittore Paolo Giordano, con la sua ultima opera Tasmania, pubblicata da Einaudi.
Come consuetudine, la serata sarà aperta da un raffinato aperitivo realizzato per l’occasione dalla cucina della struttura e abbinato ai vini biologici di Cantine Amastuola. Si comincia alle ore 20. L’ingresso è con ticket esclusivamente in prevendita su Postoriservato.it al link https://bit.ly/3Wdk0Cs e nei punti vendita autorizzati PostoRiservato. Per informazioni: 380.4385348 - [email protected]
Aperitivo d’Autore è quindi pronto ad accogliere lo scrittore e fisico, vincitore del Premio Strega 2008 con il suo primo romanzo La solitudine dei numeri primi. Il libro di cui si parlerà a Crispiano è un romanzo sul futuro. Il futuro che temiamo e desideriamo, quello che non avremo, che possiamo cambiare, che stiamo costruendo. La paura e la sorpresa di perdere il controllo sono il sentimento del nostro tempo, e la voce calda di Paolo Giordano sa raccontarlo come nessun’altra. Ci ritroviamo tutti in questo romanzo sensibilissimo, vivo, contemporaneo. Perché ognuno cerca la sua Tasmania: un luogo in cui, semplicemente, sia possibile salvarsi. L’autore converserà con Vincenzo Parabita, ideatore di Aperitivo d’Autore.
Questo appuntamento di Aperitivo d’Autore ha il patrocinio del Comune di Crispiano e la partnership della BCC Locorotondo.
L'AUTORE
Paolo Giordano è nato a Torino nel 1982. Ha un dottorato in Fisica ed è autore di cinque romanzi: “La solitudine dei numeri primi” (Mondadori 2008, Premio Strega e Premio Campiello Opera Prima), “Il corpo umano” (Mondadori 2012), “Il nero e l’argento” (Einaudi 2014 e 2017), “Divorare il cielo” (Einaudi 2018 e 2019) e "Tasmania" (Einaudi 2022). Per Einaudi ha pubblicato anche “Nel contagio” (2020) e “Le cose che non voglio dimenticare” (2021). Ha scritto per il teatro (“Galois” e “Fine pena: ora”) e collabora con il Corriere della Sera.
IL LIBRO
Ci sono momenti in cui tutto cambia. Succede una cosa, scatta un clic, e il fiume in cui siamo immersi da sempre prende a scorrere in un’altra direzione. La chiamiamo crisi. Il protagonista di questo romanzo è un giovane uomo attento e vibratile, pensava che la scienza gli avrebbe fornito tutte le risposte ma si ritrova davanti un muro di domande. Con lui ci sono Lorenza che sa aspettare, Novelli che studia la forma delle nuvole, Karol che ha trovato Dio dove non lo stava cercando, Curzia che smania, Giulio che non sa come parlare a suo figlio. La crisi di cui racconta questo romanzo non è solo quella di una coppia, forse è quella di una generazione, sicuramente la crisi del mondo che conosciamo – e del nostro pianeta. La magia di “Tasmania”, la forza con cui ci chiama a ogni pagina, è la rifrazione naturale fra ciò che accade fuori e dentro di noi. Così persino il fantasma della bomba atomica, che il protagonista studia e ricostruisce, diventa un esorcismo: l’apocalisse è in questo nostro dibattersi, e nei movimenti incontrollabili del cuore. Raccogliendo il testimone dei grandi scrittori scienziati del Novecento italiano, Paolo Giordano si spinge nei territori più interessanti del romanzo europeo di questi anni, per approdare con felicità e leggerezza in un luogo tutto suo, dove poter giocare con i nascondimenti e la rivelazione di sé, scendere a patti con i propri demoni e attraversare la paura.
LA LOCATION
La masseria Amastuola è posizionata su un altopiano a 210 metri sul livello del mare nella contrada omonima, all'interno dell'agro di Crispiano, ed è circondata da circa 170 ettari di terreno, per la maggior parte coltivati a vigneto, con ulivi secolari e muretti a secco. La masseria, che risale al 1400, è immersa nel parco regionale "Terra delle Gravine" nonché territorio delle "Cento masserie" di Crispiano. È posizionata a sud dei luoghi dove furono ritrovati i preziosi Ori di Taranto e a poche centinaia di metri dalla necropoli di Accetta con i suoi famosi dolmen paleolitici. La zona è caratterizzata sin dall'antichità dalla coltivazione della vite, tanto che sono stati trovati segni anche durante gli scavi archeologici da cui sono emersi sia vinaccioli sia anfore vinarie di produzione greca. Dal 2003 la masseria è di proprietà del Gruppo Kikau della famiglia Montanaro. La storia agricola e la vocazione vitivinicola del terreno ove sorge Amastuola risalgono all’epoca magnogreca, come testimoniano decenni di indagini archeologiche svolte sui suoi terreni. Da circa 20 anni prosegue la ricerca sul campo nell’intera area circostante la masseria ad opera del Centro di Archeologia della VU-Università di Amsterdam. La struttura è immersa in un meraviglioso vigneto giardino unico al mondo da cui nascono i vini biologici Amastuola. All’interno del wine resort sono state realizzate due sale degustazione, una bottaia, una libreria, un ristorante con terrazza e una piscina. Nelle vecchie stalle è stata realizzata una sala conferenze per riunioni e meeting aziendali. La masseria è dotata anche di camere e suite confortevoli, arredate in pieno stile Amastuola: un mix equilibrato tra l’autenticità di una masseria pugliese e la modernità di un arredo design.
I VINI
Il vigneto dell'Amastuola è un’opera unica al mondo, oggetto di studi e riconoscimenti internazionali, capace di coniugare produzione, estetica e tradizione. Un armonico susseguirsi di filari di viti disposti come onde accentuate e parallele che scorrono fluide per tre chilometri, in un movimento intervallato da 1.500 ulivi secolari disposti in ventiquattro isole su tutta la superficie del vigneto. I filari di viti sono stati impiantati sulla base del disegno pensato dal grande paesaggista spagnolo Fernando Caruncho. I vini Amastuola Organic Wines sono il frutto di una lavorazione artigianale che richiama fortemente la tradizione ma impiega tecnologie avanzate. Scrupolosa attenzione ai dettagli e rese limitate per ottenere vini biologici di qualità che raccontano, con la loro essenza autentica, l'amore dei proprietari per questa terra straordinaria immersa nel cuore del Mediterraneo. Attualmente i vini prodotti sono i seguenti: Centosassi (primitivo), Lamarossa (primitivo), Primitivo (primitivo), Onda del tempo (primitivo, aglianico, merlot, cabernet sauvignon), Aglianico (aglianico), Vignatorta (syrah, primitivo), Capocanale (merlot), Ondarosa (aglianico), Bialento (fiano, malvasia), Calaprice (sauvignon blanc, chardonnay, fiano), Dolce Vitae (malvasia bianca di Candia), Negroamaro (negroamaro), Ro’ (100% chardonnay). Numerosi sono i riconoscimenti: fra i tanti, il Primitivo ha ottenuto 17 titoli a livello nazionale e internazionale.