Mozione per salvaguardare e valorizzare l’Anfiteatro di Taranto
Il tema della valorizzazione del patrimonio archeologico di Taranto, antica capitale della Magna Grecia, è fortemente sentito dai cittadini e dagli studiosi, e periodicamente torna all’attenzione del pubblico attraverso i media.
La città conserva nel sottosuolo memorie importanti della sua storia, non solo del periodo greco, ma anche di quello romano. In particolare, i resti dell’anfiteatro, situati nell’area del Mercato Coperto e già identificati da Luigi Viola alla fine dell’Ottocento, attendono di essere protetti e valorizzati.
Su questo argomento si sono espressi prestigiosi nomi dell’archeologia italiana ed europea, come Dieter Mertens, Francesco D’Andria, Emanuele Greco, Pier Giovanni Guzzo, Giuliano Volpe, Luigi Todisco, Grazia Semeraro, e molti altri, tutti con la speranza di portare alla luce e valorizzare l’edificio sepolto.
Attualmente è in corso una raccolta firme finalizzata al recupero e alla valorizzazione dei resti dell’anfiteatro che ha superato in pochi giorni le 3.000 firme.
”Il recupero e la valorizzazione dell’anfiteatro, oltre a rappresentare la narrazione storica e identitaria del passato, possono diventare un importante attrattore turistico per il nostro territorio - scrivono in una nota i consiglieri comunali Gianni Liviano, Luca Contrario, Enzo Di Gregorio, Antonio Lenti, Lucio Lonoce -. È in corso la realizzazione del nuovo PUG (Piano Urbanistico Generale) affidato all’Ufficio di Piano coordinato dal professor Karrer”.
I consiglieri chiedono al sindaco e alla Giunta di “attivare una collaborazione con la Direzione del MArTA (Museo Archeologico Nazionale di Taranto) e con la Soprintendenza Archeologica, per risolvere il problema del saggio di scavo aperto nel cortile del Mercato Coperto, attualmente utilizzato come parcheggio e completamente ingombro di auto, dove sono "esposti" due muri in opera reticolata, sbrecciati, in abbandono e ricettacolo di rifiuti, appartenenti al monumento che, sotto l’Impero di Augusto, segnava il paesaggio dell’antica metropoli greca in vista di Mar Grande e del suo Golfo”.
E di “avviare, in concerto con le strutture periferiche del MIC (Ministero della Cultura) e con le Università pugliesi, le azioni necessarie a dare seguito alle richieste contenute nell’appello, di seguito riportate:
A) Avviare indagini geofisiche in tutta l’area per identificare le strutture ancora sepolte e per accertare l’eventuale presenza del teatro greco sotto le strutture di età romana.
B) Riprendere l’attività di ricerca e di scavo all’interno del cortile del Mercato Coperto e nell’area dell’anfiteatro romano.
C) Pubblicare i risultati delle indagini sinora svolte.
D) Allestire una mostra, attraverso pannelli, per raccontare le storie dell’arena tarantina.
E) Ripulire e sistemare in modo dignitoso il saggio ancora aperto.
F) Considerare la possibilità di spostare il parcheggio in altra sede.
G) Sotto l’egida del Comune di Taranto, attivarsi con la Soprintendenza, il MArTA e le Università pugliesi per l’elaborazione di un progetto di restauro e valorizzazione dell’anfiteatro, che permetta di accedere ai finanziamenti europei e nazionali.