Ordinanza "anti-benzene": Comune chiede immediato riavvio procedimento al Tar
### Sentenza della Corte UE: impatto sul caso ex ILVA e l’ordinanza "anti-benzene" di Taranto
La recente sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea sull'ex ILVA ha importanti ripercussioni sul procedimento in corso presso il TAR di Lecce. Questo procedimento riguarda l'ordinanza "anti-benzene" firmata nel maggio scorso dal sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. Dopo il ricorso presentato da Acciaierie d'Italia, il procedimento era stato sospeso in attesa della decisione della Corte di Lussemburgo. Ora, in base a quanto stabilito dalla Corte, potrebbe riprendere con l'avvio della discussione finale.
Gli avvocati del Comune di Taranto hanno richiesto la fissazione urgente dell'udienza, ritenendo che la strategia legale adottata stia finalmente portando i suoi frutti. La Corte di Giustizia ha affermato che, se il rischio sanitario derivante dalla produzione dello stabilimento siderurgico è confermato, le attività dell'ex ILVA dovrebbero essere sospese a meno che non vengano intraprese misure adeguate per evitare danni alla salute pubblica.
Secondo i legali del Comune, la pronuncia della Corte offre indicazioni significative per le attività amministrative e istituzionali a livello ministeriale, oltre che per il giudizio in corso. Essi sottolineano che l'ordinanza del sindaco di Taranto, adottata secondo il principio di precauzione, è giustificata dalla mancanza di un riesame dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per motivi sanitari, richiesto dal sindaco nel 2019 e non ancora completato, e dall'assenza di adeguate valutazioni di rischio sanitario.
L'istanza di prelievo, con cui si richiede il riavvio del procedimento, è stata già trasmessa al TAR di Lecce, che dovrà ora fissare l'udienza. L'esito di questo procedimento potrebbe avere un impatto significativo sul futuro dello stabilimento.
Nel frattempo, il sindaco Melucci ha sottolineato l'importanza di un accordo di programma per il futuro di Taranto, esortando il Governo a considerare il coinvolgimento attivo del territorio nelle decisioni. "La tensione sul futuro dello stabilimento siderurgico è altissima," ha dichiarato il sindaco, "continuare a giocare sulla pelle dei lavoratori e della cittadinanza non è accettabile. L'unica salvezza per Taranto è la decarbonizzazione e un accordo di programma, non ci sono altre strade."