Coltivare cannabis può sembrare semplice, ma anche i più esperti possono commettere errori. Chi decide di acquistare semi autofiorenti di cannabis online spesso si concentra solo sulla scelta della varietà, trascurando altri aspetti cruciali della coltivazione. Per ottenere piante sane e produttive, è essenziale conoscere gli errori più comuni e, soprattutto, come evitarli.

1. Utilizzo di un terreno inadatto

Le piante autofiorenti hanno un ciclo di vita breve e necessitano di un substrato leggero e ben aerato. Usare terreni troppo ricchi di nutrienti può bruciare le radici, mentre un suolo troppo compatto ostacola lo sviluppo della pianta. La soluzione migliore è un mix arioso con torba, perlite e fibra di cocco, che garantisce il giusto drenaggio e una crescita sana.

2. Irrigazione eccessiva o insufficiente

L’acqua è fondamentale, ma sia l’eccesso sia la carenza possono causare problemi. Un’annaffiatura eccessiva porta a marciume radicale, mentre una quantità insufficiente ostacola l’assorbimento dei nutrienti. Il segreto è osservare il substrato: bisogna annaffiare solo quando lo strato superficiale è asciutto e utilizzare vasi con un buon drenaggio per evitare ristagni.

3. Illuminazione inadeguata

Le autofiorenti non dipendono dal fotoperiodo, ma hanno comunque bisogno di luce abbondante per crescere rigogliose. Coltivarle con una luce insufficiente porta a piante esili e poco produttive. Se coltivate indoor, l’ideale è un ciclo di luce costante di 18 ore al giorno con lampade LED ad alta efficienza. Outdoor, invece, vanno posizionate in un’area con almeno 10/12 ore di luce diretta.

4. Concimazione errata

Molti coltivatori tendono a esagerare con i fertilizzanti, pensando di accelerare la crescita delle piante. In realtà, un eccesso di nutrienti può bruciare le radici e bloccare l’assorbimento di elementi essenziali. Le autofiorenti hanno esigenze nutrizionali diverse dalle piante fotoperiodiche: meglio iniziare con dosi ridotte e aumentare gradualmentein base alla reazione della pianta.

5. Trattamenti di stress e potature aggressive

Le autofiorenti hanno un ciclo vitale breve e non sempre reagiscono bene a potature drastiche o tecniche di training ad alto stress (HST). A differenza delle varietà fotoperiodiche, non hanno il tempo di riprendersi prima della fioritura. Se si vuole modellare la crescita, è meglio optare per tecniche leggere come il Low Stress Training (LST).

Cos’è il Low Stress Training?

Il Low Stress Training (LST) è una tecnica di coltivazione che permette di modellare la crescita delle piante senza causare danni o stress. Si basa sulla piegatura e legatura dei rami in modo strategico per ottimizzare la distribuzione della luce. L'obiettivo principale del LST è rompere la dominanza apicale della pianta, ovvero il naturale sviluppo verticale che porta a una crescita concentrata sulla cima principale.

In Italia, la coltivazione della cannabis per uso personale è generalmente proibita e punita penalmente. Tuttavia, una sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che la coltivazione domestica di piccole quantità per uso personale non costituisce reato.

L’attenzione verso questi dettagli è ancora più importante in un contesto in cui la normativa sulla cannabis è oggetto di dibattito. Di recente, in Italia si è discusso della criminalizzazione della cannabis light e del suo inserimento tra le sostanze vietate. Questo tema è stato al centro di una manifestazione a Roma contro il DDL Sicurezza e la criminalizzazione della cannabis light.