Massafra: Sit in protesta alla don Camillo, diritti calpestati di 40 braccianti

Lunedì 15 giugno manifesteranno le lavoratrici della società agricola che ha assunto solo 12 unità

CRONACA
Iv.
13.06.2020 12:59

Lavoratrici agricole in protesta. Comincia alle 7 di lunedì 15 giugno il sit in delle 40 addette della società agricola don Camillo. Le manifestanti si incontreranno al magazzino ortofrutticolo di Massafra, nei pressi dello svincolo per Palagiano-Chiatona, lungo la strada statale 106, direzione Reggio Calabria. Protestano contro la mancata assunzione di buona parte del personale nella nuova fase lavorativa, quella dei meloni. L’azienda ha infatti rinnovato il contratto soltanto a 12 unità, lasciandone 28 per strada. A darne notizia è Antonio Trenta, segretario generale della Uila Uil di Taranto, che ha proclamato lo stato di agitazione. “E’ arrivato il momento di far sentire anche la voce di queste lavoratrici - afferma il sindacalista - che finora sono rimaste in silenzio davanti alla negazione dei loro diritti, continuando la loro attività, consapevoli di essere parte integrante di una categoria che si è rivelata fondamentale soprattutto in pieno lockdown, quando un fermo dei braccianti avrebbe rappresentato lo stop assoluto all’approvvigionamento di frutta e verdura durante l’emergenza sanitaria”. Adesso è cominciata una nuova stagione, ma la musica non è cambiata. C’è infatti da evidenziare che questo sito produttivo agricolo della provincia di Taranto era già stato oggetto di precedenti segnalazioni da parte della Uila Uil.m“Un sistema che approfitta della ricattabilità occupazionale, non è più sostenibile”, afferma Antonio Trenta ricordando che “l’azienda ha scelto di assumere solo alcune lavoratrici, disposte a rinunciare ad una parte dei propri diritti pur di non perdere il posto di lavoro, ed ha lasciato a casa le altre, solo perché hanno avuto il coraggio di rivendicare e denunciare il mancato rispetto delle regole”. “Tutto questo - stigmatizza il segretario della Uila - è stato attuato nonostante la nostra disponibilità ad intraprendere le giuste e corrette relazioni sindacali, per raggiungere un accordo che potesse garantire a tutte le 40 lavoratrici della “platea storica”, in modo equo, le giornate di lavoro, in occasione dell’avvio della nuova fase lavorativa per la raccolta e confezionamento dei “meloni”. L’azienda, ancora una volta, con un inaudita scorrettezza, non rispettando l’impegno a convocarci prima dell’avvio della nuova fase lavorativa, per tentare di trovare un’intesa, procede all’assunzione solo di una parte degli addetti. Tutto questo senza considerare che parliamo di un’azienda che vanta di essere iscritta nella Rete del Lavoro Agricolo di Qualità”.

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