24 miliardi per piano transizione 4.0, ossigeno per piccole imprese Puglia
Ben 24 miliardi di euro che rappresentano un primo mattone del Recovery Fund. Sono i fondi stanziati dal ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, in legge di Bilancio per il Piano Nazionale Transizione 4.0 che possono tradursi in ossigeno puro per le piccole e medie imprese e le start-up della Puglia. “Questi finanziamenti sono destinati ad investimenti che possano creare quel valore aggiunto per rendere le nostre imprese pugliesi sempre più competitive sui mercati – dichiara il deputato Emanuele Scagliusi, capogruppo M5S in Commissione Infrastrutture e Trasporti – Proprio in questa direzione va il potenziamento di Transizione 4.0, che ora diventa strutturale. Si tratta di un percorso partito da lontano, nato dal confronto con le categorie produttive. Con questo Piano Nazionale raggiungiamo due obiettivi fondamentali: stimolare gli investimenti privati con una maggiorazione delle aliquote nonché dare stabilità alle categorie produttive con un pacchetto di misure ampio e pluriennale”. Il Piano Transizione 4.0 abbraccia gli investimenti in beni strumentali, materiali e immateriali 4.0, formazione 4.0 di dipendenti e imprenditori, punta su ricerca e sviluppo, innovazione, design, ideazione estetica e green economy. “Abbassiamo le tasse alle nostre imprese già dal 2021 – prosegue il deputato Scagliusi (M5S) – incentivando l’acquisto di beni durevoli e garantendo il supporto agli investimenti. Tra le tante azioni, abbiamo ampliato dal 6% al 10%, passando da un ammortamento da 5 a 3 anni, tutte le spese fatte in beni strumentali. Per tutte le aziende che hanno un fatturato fino a 5 milioni di euro, il credito d’imposta del 10% sarà utilizzabile immediatamente nell’anno con conseguentemente maggiore liquidità per l’impresa”. Con il Piano Transizione 4.0, le imprese pugliesi potranno avvalersi pertanto di una serie di misure che varranno per i prossimi due anni, con la conferma della possibilità, per i contratti di acquisto dei beni strumentali definiti entro il 31 dicembre 2022 di beneficiare del credito con il solo versamento di un acconto pari ad almeno il 20% dell’importo e consegna dei beni nei 6 mesi successivi (quindi, entro giugno 2023). “Un importante passo verso il rilancio dell’economia nazionale”, conclude il deputato Scagliusi (M5S).