TENNIS: Fabbiano, "L'explot di Chennai è frutto di allenamenti e passione"

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Antonio Bargelloni
08.01.2016 19:24

Thomas Fabbiano un inizio di 2016 migliore non pteova certamente averlo.

L'uscita di scena da Chennai, dove si è arreso nei quarti di finale dopo un'ora e mezza al francese Paire, numero 38 al mondo, gli permetterà di fare un bel passo avanti in classifica, intorno al 140° posto. E di credere nelle sue potenzialità: l'obiettivo dell'ingresso nella top 100 nentro l'anno non è più un miraggio.

«Meglio non potevo iniziare – fa sapere il 26enne tennista sangiorgese dall’India – questa annata. Sono partito dalle qualificazioni, ho rotto il ghiaccio nel circuito maggiore, hoi battuto un tennista che era al 38° posto. Mi auguro che questo periodo duri a lungo perché voglio raggiungere gli obiettivi prefissati, entrare nei primi 100 e giocare tante partite di spessore».

A proposito di match di spessore, oggi sul campo in cemento della città indiana Thomas ha dato il meglio di sé. E alla fine si deve rammaricare per aver sprecato tre palle-set, sul 5-4 del secondo parziale, che avvrebero potuto prolungare il match e, chissà, mettere pressione al francese. «Purroppo sulla prima palla-set sono stato sfortunato, la palla ha toccato il nastro permettendo a Paire di tirare il passante con facilità. Sulle altre due credo di aver commesso io gli errori, non ricordo con precisione. Ma va bene così, perdere non è mai bello, ma a volte serve, a volte impari più cose rispetto ad alcune vittorie. Oggi contro un top 20 ho creato diverse occasioni, non sono andate a buon fine. E' il prezzo da pagare quando giochi contro un top player e non hai ancora molta esperienza a questi livelli. Vincendo non sarei stato  un fenomeno e perdendo  non sono una schiappa. La strada è ancora lunga e questa settimana ho soltanto aperto una porta ad altri traguardi futuri».

Si parla di effetto-Vinci. Dopo i recenti trionfi di Roby, un altro tarantino prende la scena... «In realtà sto migliorando, lentamente ma costantemente, da diversi mesi. Un mattone alla volta e la casa inizia a prendere forma. Il mio non è un caso di crescita repentina, ma il frutto di allenamenti duri e passione».

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C'è poco tempo per gioire, come accade nel tennis. All'orizzonte c'è Melbourne, dove Thomas inseguirà un altro sogno, l'ingresso in uno Slam, già avvenuto agli Us Open 2013. Magari per regalarsi un'altra partita iportante, come a Roma 2015, quando mise in difficoltà un altro francese, un certo Richard Gasquet: “Ci proverò, sarò a Melboune già da domenica. È uno dei tornei più belli al mondo, vorrei esserci”.

Ci ha preso gusto, Thomas, a stupire, e non vuole fermarsi adesso.

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