TARANTO: C'erano una volta... Sandro Ambrosi

TARANTO
Vincenzo Corallo
07.08.2016 09:53

Mercato  di riparazione della stagione 2005-2006, per irrobustire il reparto avanzato il Taranto di Gigi Blasi si assicura le prestazioni di Alessandro Ambrosi, forte attaccante nativo di Fiuggi, prelevato dalla Juve Stabia e gemello del gol di Andrea Deflorio. Nella permanenza in riva allo ionio, l'attaccante laziale vince un campionato di C2 totalizzando complessivamente 30 presenze e 8 marcature. Senso del gol, rapace dell'aria di rigore e cecchino infallibile dal dischetto, queste le caratteristiche principali di Alessandro Ambrosi.  
Ciao Alessandro e ben ritrovato con il popolo rossoblù. Nella tua avventura a Taranto, hai contribuito  alla vittoria di un campionato di C2 e al raggiungimento dei Play Off in C1 nella stagione successiva. Che ricordi hai della città e dei calorosissimi tifosi tarantini? 
“Ho tanti ricordi della città, il mare e la veracità dei tarantini sono le cose che ricordo con molto piacere. Nella prima stagione in C2, causa malanni fisici, non riuscii ad esprimermi ai miei livelli, il mio rendimento si alzò nella parte finale di stagione che concise con la vittoria dei Play Off. L’anno successivo in C1 invece, recuperata una discreta forma fisica, riuscii ad inserirmi meglio negli schemi della squadra, assicurando alla stessa un discreto score di marcature. Ho avuto un rapporto eccezionale con la tifoseria, che mi è stata vicino per tutta la durata della mia avventura a Taranto. Ricordo la passione dei tifosi ionici, con uno Iacovone che ogni domenica era il 12° uomo in campo. Ricordi indelebili che porterò per sempre nel mio cuore.”

Nel primo anno arrivasti a gennaio, con il Taranto che inseguiva il sogno promozione annoverando tra le proprie fila un pacchetto avanzato di buonissimo spessore tecnico: Ambrosi, Catania, Deflorio, Di Domenico, un parco attaccanti importante considerando che si trattava di un campionato di C2. Con un Gallipoli che ammazzò il campionato e il Taranto che si classificò secondo, quanto fu importante la gestione del gruppo da parte di mister Papagni per il raggiungimento della promozione arrivata dopo la lotteria dei Play Off?
“Per essere un campionato di C2, quella squadra era una vera e propria corazzata. La gestione del gruppo da parte di mister Papagni fu impeccabile, il mister infatti ci permise di esprimerci al meglio e di centrare l’obiettivo promozione prefissato dalla società ad inizio stagione. Il Gallipoli nell’arco della stagione ebbe un rendimento più continuo e vinse meritatamente il campionato usufruendo della promozione diretta in C1.”

Melfi-Taranto semifinale di andata Play Off, un Taranto opaco si presenta all'Arturo Valerio perdendo 3-1 e mettendo a serio rischio la qualificazione alla finale. Nella gara di ritorno ci vollero uno Iacovone stracolmo di gente e un finale di partita da infarto per effettuare una rimonta che nell'ultima mezz'ora di partita sembrava ormai impossibile. Cosa ricordi di quelle due sfide che misero a dura prova le coronarie dei tifosi ionici?
“La gara di andata fu abbastanza scialba, non riuscimmo ad esprimerci al meglio e finimmo col perdere 3-1 una partita giocata malissimo. Nella gara di ritorno invece, furono la passione e la voglia di vincere di un intera città che ci permisero di compiere l’impresa. Ricordo il volto pallido dei nostri avversari, che si ritrovarono a giocare in uno Iacovone che sembrava un ‘arena. Fu una partita giocata praticamente a senso unico, un assedio costante alla porta del Melfi con il pallone che non ne voleva proprio sapere di entrare. Mi fu annullato anche un gol regolarissimo all’inizio della prima frazione di gioco. Nel secondo tempo quando tutto sembrava compromesso, fu una rete di Catania che riaprì i giochi e fu il preludio al gol vittoria di Deflorio che fece letteralmente impazzire ed esplodere di gioia i tifosi rossoblù. Sono certo che se non fosse stato per il loro impagabile amore verso la maglia del Taranto, non saremmo riusciti a compiere quella grande impresa.”

Dopo la finalissima Play Off vinta a scapito del Rende, l'anno successivo il Taranto si ripete in C1, centrando il 5° posto in campionato e guadagnando l'accesso ai Play Off. In questa occasione però l'esito fu diverso, in semifinale il Taranto affrontò l'Avellino, superandolo in casa per 1-0 grazie ad un gol di Zito. Nella gara di ritorno però, un gol di Moretti allo scadere infranse i sogni del Taranto di ritornare in cadetteria dopo quasi 15 anni. Che ricordi hai di quella tua seconda stagione con la casacca rossoblù, e di quella sfortunatissima partita?
“L’anno della C1 riuscii a dare un contributo maggiore alla squadra, il mio stato di forma si avvicinò molto a quello dato in altre piazze prima di approdare a Taranto. Fu in quella stagione che i sostenitori rossoblù iniziarono ad apprezzare il vero Ambrosi, nonostante il mio impiego verso il finale di stagione ,fu decisamente scarno. Credo che quell’anno la squadra era talmente forte da non meritare affatto il 5° posto ottenuto nella regular season. Nella doppia sfida Play Off con l’Avellino, non meritammo affatto di uscire. All’andata il risultato di 1-0 in nostro favore, non fu veritiero, meritavamo qualcosina in più. La gara di ritorno, invece, fu una partita equilibrata, risolta da una punizione nata dopo un fallaccio di Ametrano sul sottoscritto, una svista clamorosa dell’arbitro che avrebbe dovuto espellere il giocatore irpino. Nell’azione successiva fu una grossa ingenuità difensiva che causò il calcio di punizione che Moretti trasformò in maniera beffarda. Quella di Avellino ,fu una delle pochissime partite perse immeritatamente in tutto l’arco della mia carriera.”
  
Dopo gli ultimi anni negli inferi della serie D, il 4 agosto grazie all'enorme sforzo economico della società, il Taranto ha ricevuto la notizia ufficiale dell'avvenuto ripescaggio in Lega Pro. Una boccata d'ossigeno per la tifoseria che è esplosa in una gioia incontenibile e meritata. Lecce, Catania, Foggia, Messina, Reggina, Cosenza , che girone C sarà secondo te quello che il Taranto andrà a disputare?
“Sono felicissimo che il Taranto sia tornato finalmente tra i professionisti, la Lega Pro però non deve rappresentare un punto di arrivo. La piazza e il bacino d’utenza di Taranto meriterebbero palcoscenici ancora più importanti, se penso a società come Sassuolo, Chievo, Frosinone che giocano rispettivamente in A e B, non vedo perché il Taranto non debba ambire a categorie superiori. Mi auguro che la società continui ad investire alla grande, permettendo alla squadra di ritornare finalmente lì dove merita di tornare. Per quanto concerne il girone C, è vero i nomi delle piazze sono altisonanti ma bisognerà fare in conti con la crisi che sta sgretolando il movimento calcistico italiano e vedere fino a che punto il livello sarà consono al blasone di queste importanti società. Ritengo che il Taranto non abbia nulla da invidiare, per tradizione e per storia calcistica, dovrà inevitabilmente recitare un ruolo da protagonista.”

Di cosa si occupa attualmente Alessandro Ambrosi? grazie mille per la tua disponibilità, per concludere ti chiedo di fare un saluto ai lettori di blunote.it e a tutti i tifosi rossoblù.
“Attualmente gestisco una scuola calcio in un centro sportivo di mia proprietà. Inoltre lavoro per il Frosinone, occupandomi del settore giovanile dei ciociari e ricomprendo l’ incarico di osservatore. Prima di passare ai saluti mi preme rimarcare quanto segue: ricorderò sempre con immenso piacere la piazza di Taranto ed i suoi magnifici tifosi, a distanza di anni sono ancora rammaricato del fatto di non aver potuto dare quello che ho dato altrove. Mi sento in debito con loro, perché non hanno avuto modo di apprezzare il vero Alessandro Ambrosi. Ringrazio la redazione sportiva di blunote.it per avermi dato la possibilità di ricordare Taranto, colgo l’occasione per abbracciare tutti i tifosi tarantini da sempre innamorati della gloriosa maglia rossoblù.”

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