Il Napoli trionfa di nuovo: il terzo scudetto e le differenze con il passato
Il 29 aprile 1990, un gol di Marco Baroni, allora difensore del Napoli, segnò un momento epocale per il club azzurro. Quel giorno, il Napoli sconfisse la Lazio 1-0 in casa, sigillando così l'aritmetica conquista del secondo scudetto nella storia del club. Fu una data memorabile, come quella del 4 maggio 2023, quando il Napoli ha finalmente riportato lo Scudetto a casa dopo 33 anni, post-Maradona. La vittoria è stata così travolgente che il Napoli ha siglato il tricolore con cinque giornate di anticipo rispetto alla fine del campionato, eguagliando il record condiviso da Torino, Fiorentina, Inter e Juventus.
Ma cosa ha reso così speciale questo scudetto? Perché sembrava una sorta di maledizione per i tifosi azzurri, come se l'era di Diego Maradona fosse stata un'epoca irripetibile? E cosa distingue questo scudetto da quelli vinti in passato?
Il Napoli di oggi vs il Napoli di ieri
Per rispondere a queste domande, è stato intervistato Alessandro Renica, ex-calciatore del Napoli che ha fatto parte delle squadre che hanno vinto gli scudetti nel 1987 e nel 1990. Renica ha giocato 136 partite per il Napoli, segnando anche 10 gol, tra cui uno storico contro la Juventus in Coppa UEFA al 119esimo minuto, che ha permesso agli azzurri di superare il turno e alla fine di vincere il trofeo continentale.
In un'intervista rilasciata a ExpressVPN Alessandro Renica ha condiviso la sua prospettiva sulle differenze tra gli scudetti di ieri e l'ultima impresa. Ha notato che il primo scudetto del 1986-1987 rimarrà per sempre nella memoria dei tifosi napoletani, in quanto rappresentò un momento di riscatto per una città che affrontava sfide significative come terremoti, povertà e criminalità organizzata. Quell'annata fu incredibile e vide il Napoli realizzare una doppietta storica, vincendo anche la Coppa Italia.
D'altra parte, il recente trionfo è stato descritto da Renica come lo scudetto della programmazione e del progetto. La vittoria è stata ottenuta attraverso il duro lavoro, la pianificazione e l'attuazione di idee calcistiche, dimostrando che in molti casi le idee contano più dei soldi. Napoli non è più la città che era negli anni '80; è diventata una metropoli europea in continua crescita, che eccelle in settori come la moda, l'arte, il teatro e la cultura.
Renica ha notato che i tifosi napoletani hanno esorcizzato la scaramanzia celebrando molto prima del tempo la vittoria dello scudetto di quest'anno e trovando similitudini con l'era del primo scudetto. Entrambe le stagioni hanno visto il club campano perdere la prima partita dopo la sosta natalizia, ma alla fine hanno concluso con il minor numero di sconfitte e il maggior numero di vittorie.
Le differenze tra i due scudetti sono evidenti, secondo Renica. Nel 1986-1987, il Napoli poteva contare su Diego Armando Maradona, considerato il giocatore più forte al mondo, un trascinatore solitario. Maradona era anche l'unico straniero in squadra, in un'epoca in cui le regole sul numero di stranieri erano diverse.
Per questo ultimo scudetto, non c'è stato un trascinatore solitario come Maradona, ma più giocatori come Victor Osimhen e Dries Mertens, che si sono rivelati vincenti. La squadra che Spalletti ha guidato nel campionato 2022-2023, è stata caratterizzata da un equilibrio in cui tutti sono utili, ma nessuno è indispensabile. Il Napoli del terzo scudetto si è dimostrato competitivo in modo costante, nonostante la partenza di giocatori chiave come Insigne, Mertens, Koulibaly e Fabian Ruiz.
In conclusione, il terzo scudetto del Napoli è stato un momento storico per la città e il club. Ha rappresentato un'evoluzione nel calcio italiano, in cui le idee e la programmazione possono trionfare anche sulle risorse finanziarie. Il confronto tra il passato e il presente del Napoli rivela come il calcio sia in costante mutamento, ma la passione dei tifosi e la determinazione del club rimangano costanti nel perseguire il successo.