Taranto: Il mito di Iacovone attraverso i protagonisti...
Livio Iacovone, Dradi, Innocenti e Selvaggi a Blunote: 'Che emozione ricordare Erasmo'
Una grande serata, organizzata dal club "Dodicesimo uomo" con il comune e il Taranto calcio, quella tenutasi a "Palazzo Pantaleo" lunedì 5 febbraio: tra vecchie glorie e attuali calciatori del Taranto nello splendido palazzo settecentesco sito in Città Vecchia si è ricordato, in concomitanza con i quarant'anni dalla sua scomparsa, "il mito", Erasmo Iacovone. Per l'occasione, a Blunote, hanno espresso il loro ricordo il fratello del bomber di Capracotta, Livio Iacovone, uno dei grandissimi compagni di squadra di Erasmo, Stefano Dradi, bomber Riccardo Innocenti e il grande campione del mondo e compagno di Iacovone Franco Selvaggi:
LIVIO IACOVONE: "Sono onorato di essere stato qui e di aver condiviso questa manifestazione. Rappresento la famiglia Iacovone e Erasmo. Ringrazio i ragazzi di "Dodicesimo uomo", lo staff tecnico e l'intelligenza del Taranto calcio. Il mio ricordo su Erasmo? Era un grande uomo che aveva il pallone nel sangue... E sul Taranto del presente? Da quello che ha detto il presidente Giove ha intenzioni serie. Mi auguro che il Taranto possa risalire...".
STEFANO DRADI: "Erasmo era una grande persona, un gran calciatore, un gran goleador oltre che una persona restia nel mettersi in mostra. Era la nostra punta di diamante".
SERIE A: "Ero a Taranto dal '75 e lottavamo sempre per non retrocedeere. Quell'anno partimmo bene: avevamo una buona squadra, in difesa eravamo ben piazzati e in avanti avevamo tre personaggi che potevano, in qualsiasi attimo risolvere un match. Due sono stati a questa manifestazione e uno lo abbiamo ricordato. Quasiasi squadra di serie B, allestita così, avrebbe puntato alla promozione... Del resto non si sta sei anni in una città se non si sta bene. Ho un ricordo indelebile dei vari compagni e dei presidenti che si sono succeduti in quel periodo".
IL TARANTO: "A dire il vero quest'anno non l'ho seguito molto. So che domenica ha pareggiato 2-2 ma ho letto che meritava di vincere. Mi auguro che possa tornare nelle categorie che gli competono: non dico per forza la serie A o B ma almeno nei professionisti per puntare alla cadetteria. Purtroppo ora, a Taranto, ci sono problemi economici e di commercio che prima non erano così evidenti...".
RICCARDO INNOCENTI: "Aver fatto parte di questa manifestazioni mi ha destato grandi emozioni. Mi riempie d'orgoglio il fatto che "Dodicesimo uomo" abbia pensato a me: sono accorso volentieri. Quando per la prima volta ho indossato la maglia numero 9 del Taranto ho pensato subito a Iacovone. Quando si approda in riva allo Ionio a un calciatore viene trasmesso subito questo mito. E' stata la soddisfazione più grande della mia carriera".
IL TARANTO: "Meriterebbe ben altro: il mio sogno è quello di venire a vedere una gara di serie A allo "Iacovone", con lo stadio pieno".
LA STORIA: "Ho visto il cortometraggio su Iacovone: me lo ero ripromesso. Ho sfogliato anche il suo libro. In questa manifestazione c'erano calciatori che hanno rappresentato la squadra più importante: loro sono la storia rossoblù".
FRANCO SELVAGGI: "Iacovone era un ragazzo straordinario, un bomber incredibile. Ho giocato con grandi campioni ma lui in area di rigore, in Italia, era il top. Quando ero in altre squadre e si sciupavano occasioni da gol pensavo: Ah se c'era Iacovone!".
SOGNO SFUMATO?: "I più giovani non possono sapere ma quell'anno, nonostante quella grande tragedia potevamo andare, ancora, in serie A. Perdemmo in casa la gara con il Palermo che compromise un po' le cose: se non fosse morto saremmo stati promossi".
L'IMMORTALE: "Iacovone per Taranto resterà immortale: rappresenta un periodo storico bellissimo in cui la gente non vedeva l'ora che arrivasse la domenica per vedere il Taranto vincere: la città viveva per questa squadra. Allo stadio c'erano sempre 25000 persone. Facemmo grandi cose tanto che, in casa, non perdemmo per tre anni e arrivammo ai quarti di coppa giocando con Napoli, Juventus e Milan".
TARANTO-BARI: "Il Bari di quegli anni era forte ma noi di più. Ottenemmo una vittoria importante con Iacovone che era il nostro punto di forza. Poi lo abbiamo perso: sicuramente, saremmo andati in A".
Si ringrazia: