Covid: Solidarietà, 2,5 tonnellate di pasta per poveri di Taranto e Roma
Le necessità dei più bisognosi non si esauriscono nelle emergenze. Al contrario aumentano perché i più fragili sono sempre più esposti alle crisi. La pandemia Covid-19 sta mettendo in ginocchio tutti coloro che già faticavano ad arrivare a fine mese e per questo motivo associazioni che sostengono persone in stato di bisogno, attraverso opere di carità, hanno raccolto 2 tonnellate di pasta che saranno donate all’elemosiniere del Papa S. Em. Card Konrad Krajewsk. Tutto parte da Taranto, città che da anni affronta una serie di difficoltà legate alla crisi economico/industriale, e che dimostra, ancora una volta, un grande spirito solidale. “Non si può stare a guardare chi ci è prossimo nella sofferenza, non si può chiudere gli occhi e far finta di niente”, affermano le associazioni che hanno organizzato la raccolta benefica. Con lo slogan “La pasta per i poveri del Papa” parte da Taranto Stabat Mater Ets (Responsabile G. Orlando), O.D.I. (Presidente V. Grittani), Amic.A (Presidente G. Ressa) e Cantiere Laboratorio (Presidente V. Gigliotti) hanno consegnato martedì 17 novembre 2020 all’arcivescovo di Taranto S.E. mons. Filippo Santoro 500 kg di pasta per i poveri di Taranto. La consegna è avvenuta nel corso di un piacevole incontro tra S.E. mons Santoro, Giuseppe Orlando e Giovanni Pulito della Stabat Mater e Vito Grittani dell’O.D.I. (Osservatorio Diplomatico Internazionale). Nel corso dell’incontro tenutosi nell’antico cortile dell’Arcivescovado, Orlando e Grittani hanno invitato l’arcivescovo a guidare la consegna speciale di ulteriori due tonnellate di pasta all’elemosiniere di papa Francesco, S.Em. Card. Konrad Krajewski. La consegna avverrà il 5 dicembre 2020 a Roma in Vaticano, grazie alla sensibile donazione fatta dal Pastificio Lori Puglia di Altamura. Un gesto semplice, ma altamente simbolico, che cerca di alleviare le sofferenze di chi chiede aiuto. E’ il dovere di ogni buon cristiano che con umiltà, e contezza dell'Amore verso il fratello che Gesù ci ha donato, si pone, fattivamente, al servizio degli "altri".