Addio a Totò Schillaci, indimenticabile eroe di Italia ‘90
È morto Totò Schillaci, indimenticabile eroe dell'Italia ai Mondiali del 1990. Il calciatore, che aveva 59 anni, ha combattuto una lunga battaglia contro il cancro al colon, diagnosticato nel 2022. A inizio settembre era stato ricoverato in ospedale a causa di un'aritmia atriale, ma la notizia della sua scomparsa è stata confermata il 18 settembre 2024.
Schillaci è noto a livello internazionale soprattutto per il suo straordinario contributo ai Mondiali di Italia '90, dove si laureò capocannoniere del torneo con sei reti. I suoi gol, insieme alle prestazioni memorabili, lo hanno consacrato come uno degli eroi di quell'edizione, contribuendo in modo significativo al percorso dell'Italia fino alle semifinali. Oltre a vincere la Scarpa d'Oro, Schillaci fu premiato anche con il Pallone d'Oro come miglior giocatore del torneo.
Totò Schillaci: la carriera
Salvatore "Totò" Schillaci è un nome che evoca immediatamente emozioni intense nei cuori dei tifosi italiani. Nato a Palermo il 1º dicembre 1964, Schillaci è diventato un simbolo del calcio italiano, soprattutto grazie alle straordinarie prestazioni durante i Mondiali di Italia '90.
La sua carriera calcistica inizia nelle giovanili dell'AMAT Palermo, per poi passare al Messina nel 1982. Proprio con il Messina, Schillaci si fa notare in Serie B grazie al fiuto del gol e alla capacità di essere sempre nel posto giusto al momento giusto. In sei stagioni con la squadra siciliana, segna 61 gol in 219 presenze, dimostrandosi attaccante di grande efficacia e affidabilità.
Nel 1989 arriva la grande occasione: la Juventus decide di puntare su di lui. Schillaci si trasferisce a Torino, dove il suo impatto è immediato. Nella prima stagione in bianconero segna 15 gol in campionato conquistando il cuore dei tifosi e la fiducia del CT della Nazionale, Azeglio Vicini. È con la maglia azzurra che Schillaci scrive la pagina più memorabile della sua carriera.
Durante i Mondiali di Italia '90, partendo come riserva, Schillaci diventa l'eroe inatteso della squadra azzurra. Con grinta e istinto, segna sei gol conquistando il titolo di capocannoniere del torneo e trascinando l'Italia fino alle semifinali. Le sue esultanze, con gli occhi sgranati e la corsa sfrenata verso i tifosi, diventano icone di un'estate indimenticabile.
Dopo il successo mondiale, Schillaci continua la sua avventura con la Juventus, ma il rendimento comincia a calare a causa di vari infortuni e dell'intensa pressione mediatica. Nel 1992 si trasferisce all'Inter, dove gioca per due stagioni senza però riuscire a ritrovare lo smalto dei tempi migliori. Con la maglia nerazzurra, colleziona 30 presenze segnando 11 gol, ma ormai il suo momento di gloria sembra passato.
Nel 1994 decide di chiudere la carriera in Giappone con lo del Júbilo Iwata. L'esperienza nel campionato giapponese, allora agli albori, gli permette di vivere il calcio in una nuova dimensione, lontano dalle pressioni europee. In Giappone, Schillaci trova una nuova serenità e contribuisce alla crescita del calcio nel paese, segnando 56 gol in 78 presenze.
Dopo il ritiro ha continuato a essere un personaggio molto amato dal pubblico italiano, cimentandosi in vari ruoli, tra cui quello di commentatore sportivo e personaggio televisivo. Ma nella memoria di tutti resterà sempre quell'estate del 1990, quando Totò Schillaci, con i suoi gol e la sua passione, regalò all'Italia un sogno.