Olimpiadi/Tiro a volo: grande oro di Rossetti nello skeet

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Redazione
14.08.2016 00:28

Buon sangue non mente e... con gli anni migliora. Gabriele Rossetti, 21 anni compiuti a marzo, regala all'Italia l'oro dello skeet, la 16a medaglia di questa spedizione, la 5a del metallo più prezioso. Meglio di quanto fece papà Bruno a Barcellona '92, che fu di bronzo in una gara comunque storica: quella vinta dalla cinese Zhang Shan, prima donna a vincere una gara mista individuale ai Giochi.
 Gabriele è stato surreale. Ieri ha sbagliato quattro piattelli, anche per colpa di una traiettoria sospetta, ma oggi è stato perfetto. Nelle ultime due serie ha sparato un 50 su 50 guadagnandosi lo spareggio. Con un errore, avrebbe perso la semifinale. Allo spareggio, ha centrato 12 piattelli in fila, trovando un posto nella finale a sei, ai danni dei tiratori francesi allenati da papà Bruno. Anche qui, nessun errore: 16 su 16 come lo svedese Svensson. Quando l'ucraino Milchev ha sbagliato un piattello, si è capito che la finale sarebbe stata garantita. Tanto per cambiare, ha continuato con l'infallibilità: 16 su 16. E lo svedese Svensson, all'ultimo piattello, ha fallito. Ma la sensazione era che Gabriele potesse andare avanti per ore. "Sono stato freddo non ho mollato mai. Un piattello alla volta e mi rendevo conto sempre di più di potercela fare. Alla fine è andata", commenta lui alla fine.
In questi Giochi, siamo la nazione numero 1 del tiro a volo. La medaglia di Gabriele è la 30a del tiro a volo azzurro ai Giochi (11-11-8), la 5a di quest'edizione davvero eccezionale, dopo l'oro e l'argento delle colleghe Diana Bacosi e Chiara Cainero e gli argenti di Giovanni e Pellielo e Marco Innocenti.
CUORE DI PAPA' — "Ha vendicato suo padre 25 anni dopo. Io a Barcellona persi l'oro. Ora mi chiedo: ma il figlio di Gabriele cosa dovrà fare?». È commosso Bruno Rossetti, papà di Gabriele ed attuale tecnico dei tiratori francesi. Il mio orgoglio - dice ancora - era quello di vederlo partecipare ai Giochi. Ho sognato che andasse in finale. Fino all'oro non ci avrei creduto. Allora è veramente in gamba!». Rossetti senior ora allena i francesi che il figlio ha battuto nello spareggio per entrare nella finale a 6. «Per me è difficile - dice - perché sto aiutando qualcuno contro mio figlio e lo faccio al meglio, però il cuore è sempre da una parte».
IL N°1 DEL CONI — Ovviamente in estasi il presidente del Coni, Giovanni Malagò, tra gli spettatori del trionfo: «Il tiro al volo nuovo bancomat dell'Italia alle Olimpiadi? Lo vedete, succedono cose incredibili. Ieri Gabriele era 13°, sembrava impossibile che si qualificasse e oggi ha fatto un percorso netto. Bisogna fare un monumento alla Fitav. Figlio d'arte, c'è stata una componente psicologica perché nello spareggio c'erano due francesi allenati dal padre. Siamo orgogliosamente italiani e felici».
(Gazzetta.it)

 

 

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