Italia-Austria: Quella contesa del 1937 sospesa per ‘gioco brutale’
Sfida inedita quella tra Austria e Italia ai Campionati Europei di calcio. Le due compagini, però, hanno sempre dato vita a incontri epici, specialmente nel corso dei Mondiali (in particolare nelle edizioni del 1934, 1978, 1990 e 1998). Molto interessanti anche le contese giocate nell'ambito della Coppa Internazionale, prima competizione per squadre nazionali di calcio regolarmente disputata in Europa. Tale competizione (di cui si organizzarono sei edizioni, tra il 1927 al 1960) metteva di fronte l'Italia con le compagini nazionali dell'Europa Centrale. E proprio nell'ambito di questo torneo merita di essere citata la gara che si disputò a Vienna il 21 marzo 1937. Una partita passata alla storia per la sua sospensione decretata dall'arbitro per la condotta brutale e anti-sportiva dei calciatori. Ma andiamo con ordine. La prima frazione di contesa, flagellata da una gelida pioggia, scivola via tranquilla sino al 40°, quando l' austriaco Stroh, con una ginocchiata, spedisce l' azzurro Corsi negli spogliatoi. Pochi secondi dopo l' attaccante Jerusalem porta in vantaggio l' Austria, con una bella conclusione su assist di Sindelar. Incredibilmente, però, invece di esultare per la segnatura, lo stesso Jerusalem rifila un calcione a Serantoni, che finisce in infermeria. La scena si svolge sotto gli occhi dell' arbitro, che non può far altro che espellere il numero dieci austriaco. La ripresa si apre con gli acciaccati Corsi e Serantoni stoicamente in campo, nonostante i duri colpi ricevuti (all' epoca non erano previste sostituzioni). Al 51° Silvia Piola sfiora il pareggio con un rasoterra che si stampa sul palo. Gli animi si surriscaldono ulteriormente alcuni istanti dopo, per una brutta entrata di Andreolo su Adamek, con il gioco che resta fermo per quasi 5 minuti (tra ripicche, pedate e spintoni). Al 63' la retroguardia azzurra maltratta Zischek in piena area di rigore, inducendo il direttore di gara ad indicare il dischetto del penalty. La trasformazione viene affidata a Stroh, che fissa il punteggio sul 2 a 0. Al 74° l' ennesimo parapiglia (causato da un calcione di Zischek a Colaussi) induce Olsson a prendere l' estrema decisione: la gara è sospesa per la condotta violenta dei protagonisti in campo.“It was no game, they are rowdies” pare sia stata la frase proferita dall' arbitro al momento dello stop. Tutti negli spogliatoi, quindi, dove la tensione non accennerà comunque a placarsi. Dopo questa partita i rapporti diplomatici tra Italia ed Austria, già piuttosto deteriorati, subirono una ulteriore battuta d' arresto. Provò a metterci una pezza, quanto meno a livello calcistico, l' allora segretario del PNF Achille Starace, cercando di organizzare un match amichevole di riappacificazione tra le due nazionali. Progetto fallito per cause di forza maggiore: dal 12 marzo 1938, con l' annessione da parte della Germania nazista, di fatto l' Austria non esisterà più. Le due Nazionali torneranno ad incontrarsi nuovamente solamente l' 1 dicembre del 1946, a Milano (finirà 3 a 2 per gli azzurri).
21 marzo 1937, ore 15, Vienna, Stadio “ Prater ”, gara valevole per la Coppa Internazionale.
AUSTRIA-ITALIA sospesa al 74° sul 2-0
reti: 41' Jerusalem, 63' Stroh su rigore.
Austria: Platzer, Sesta, Schmaus, Adamek, Pekarek, Nausch, Zischek, Stroh, Sindelar, Jerusalem, Pesser.Selezionatori: Eberstaller e Gerö. All. Hussak.
Italia: Olivieri, Monzeglio, Rava, Serantoni, Andreolo, Corsi, Pasinati, Meazza, Piola, Ferrari, Gino Colaussi. All. Pozzo.
Arbitro: Olsson (Svezia). Spettatori: 52.000 circa. Espulso: 42' Jerusalem (A).