Lega Pro: L'ombra dell'illecito sportivo sul Catanzaro
Nemmeno il tempo di festeggiare la salvezza conquistata ai playout, che il Catanzaro si trova a dover fare i conti con una triste realtà. Oltre agli arresti domiciliari del presidente Cosentino e di sua figlia Ambra per l'operazione "Money Gate", spunta anche l’ombra dell’illecito sportivo. Come riporta catanzarosport24.it, sul Catanzaro pense l'accusa di combine e frode sportiva per Giuseppe Cosentino, l'ex Ds Armando Ortoli e l'ex calciatore Andrea Russotto, all'epoca dei fatti in forza al Catanzaro, oltre Walter Taccone (all'epoca dei fatti presidente dell'Avellino calcio) e Vincenzo De Vito (all'epoca dei fatti direttore sportivo dell'Avellino calcio), è ciò che potrebbe provocare conseguenze dirette in ambito sportivo. Secondo le indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria, si sarebbero accordati per far finire in pareggio la partita e gli accordi sarebbero saltati per il mancato rispetto degli stessi da parte dell'Avellino che, a seguito della vittoria del Perugia, per non correre il rischio di non raggiungere la promozione in Serie B si è aggiudicato la partita per 1-0. Ora di certo la palla passerà alla Procura della Figc che farà le sue indagini e valuterà se esistono gli estremi per penalizzare le due società coinvolte. Va però ribadito che ad ora, come nel video di seguito conferma il procuratore Sferlazza nella sua ricostruzione dei fatti in merito, si tratta di una combine tentata ma non portata a termine.