TARANTO: Fondo perduto, i tifosi "chiamano" la Birra Raffo
I tifosi hanno hanno le idee chiare: comunque vada, nella prossima stagione il Taranto dovrà giocare in Lega Pro. La speranza, come negli ultimi anni, passa per i playoff e quindi è possibile si debba fare nuovamente i conti con il fondo perduto oneroso (500 mila euro). L'idea di far partire al termine degli spareggi la campagna abbonamenti per destinarne il ricavato proprio al pagamento di questa "tangente" è stata accolta di buon grado da una larga fetta della tifoseria, ma potrebbe non bastare. Per raggiungere la fatidica cifra è necessario l'Intervento deciso e sostanzioso di chi sostiene di avere a cuore le sorti del Taranto FC. Nelle ultime ore, su Facebook, la chiamata alle armi è scattata anche per la Birra Raffo, quasi sempre al fianco del club. La bevanda preferita dai tarantini ha versato nelle casse della società rossoblu circa 60 mila euro a stagione, con un bonus di 10 mila euro in caso di promozione in Lega Pro. Sessantamila euro, di questi tempi, non sono pochi, ma nemmeno tanti per Taranto. Da diversi anni ormai, la Birra Raffo non si produce più a Taranto (leggasi posti di lavoro), ma a Bari e ha sede legale a Roma. Da qualche settimana, tra l'altro, la proprietà appartiene a una multinazionale giapponese. Di tarantino, in casa Raffo, è rimasto ben poco. Eppure, nel capoluogo jonico si consumerebbero circa 150 mila ettolitri all'anno, pari a circa 20 milioni di euro di introiti. In cambio, la città riceve una sponsorizzazione sulle maglie della squadra di calcio (60 mila euro appunto) e una festa in piazza. In quella stessa festa, grazie alle vendite si abbatterebbero i costi sostenuti per l'organizzazione dell'evento. Questo, oggi, sembra un po' pochino alla luce di una spada di Damocle come il fondo perduto. In cambio di una fedeltà quasi secolare, i tifosi tarantini pretendono un vero e proprio atto d'amore che si traduce in un sostanzioso contributo da accantonare nel tesoretto post playoff. Quanto? Abbastanza perché il sogno Lega Pro possa concretizzarsi, altrimenti la Birra Raffo non sarà più un #cuorerossoblu. Do ut des, dicevano quei saggi dei latini. Poche parole a buon intenditor, diciamo noi...
Di Dante Sebastio (si ringrazia Massimo Battista)