Amarcord: Chiarenza, 'La vittoria sul Milan resterà nella storia'

TARANTO
Alessio Petralla
03.05.2017 14:50

Ha calcato campi importanti, anche di serie A e B, l’ex difensore del Taranto, dal 1985 al 1987 (avventura con in mezzo una parentesi nella Triestina) Vincenzo Chiarenza, che, a Blunote, ricorda con gran piacere gli anni vissuti in terra ionica: “La prima cosa che mi viene in mente di Taranto è quella dell’aver disputato un buon campionato partendo con cinque punti di penalizzazione. Scorrendo i ricordi mi vengono in mente alcuni compagni come Pavone, Mutti, Picano e Falcetta che era mio compagno di reparto. Il tecnico Seghedoni mi reinventò difensore permettendomi di giocare, ancora, ad alti livelli. Nell’86, con la maglia rossoblù e con Renna allenatore, vinsi il campionato di serie C. Giocammo l’ultima partita a Benevento: è un bellissimo ricordo”.

TARANTO: “Nella città pugliese ho, ancora, grandi amici come Rino Bartoli con il quale mi sento spesso. Sono rimasto legatissimo a Taranto e ai tifosi che hanno sempre rappresentato il dodicesimo uomo in campo”.

LA TIFOSERIA: “Ricordo i tifosi che battevano i piedi sulle tribune dello stadio: facevano un gran baccano. Era stimolante giocare davanti ad un pubblico che meritava altre categorie”.

IL CALCIO MODERNO: “Oggi è cambiata la velocità delle giocate tecniche. Il calcio ha principi secolari: se non hai fisico sopperisci nelle gare ufficiali”.

IL PRESENTE: “Ho seguito la classifica del girone C della Lega Pro e mi è dispiaciuto molto vedere il Taranto così in basso. Sono convinto che avranno i mezzi e l’entusiasmo per tornare ai vertici del calcio. Farà una buona serie D. A Taranto serve una stabilità societaria che dia maggiore tranquillità ai calciatori. Inoltre la proprietà dovrebbe affidarsi a conoscitori di questo sport”.

L’EPISODIO: “Ricordo, con grande piacere, il 3-0 sul Milan: quella resta una gara storica. Non sbagliammo nulla: fu una partita perfetta. Un gol lo segnò Cassano: grandi emozioni”.

L’AGGRESSIONE: “Quando succedono dei fatti così due sono le possibilità: ho te ne fai una ragione e riparti a razzo o ti abbatti. Servono attributi e mentalità che forse il Taranto non ha avuto. Una società così non può disputare certi campionati”.

CHIARENZA: “Attualmente lavoro per la Federazione Italiana under 20, 17, 16 e 15. Faccio l’osservatore cercando giovani forti, utili alle nazionali giovanili”.

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