Varvaglione: un impianto fotovoltaico per diventare autosufficiente
2500metri quadrati di pannelli solari per essere indipendente e puntare alla comunità energetica
Attenzione all’ambiente e politiche volte a ridurre la propria impronta ecologica, che si traducono in azioni all’avanguardia. Varvaglione1921, azienda vinicola ionica da sempre sensibile al tema dell’ecologia, ha raggiunto un nuovo traguardo verso la sostenibilità e l’indipendenza energetica grazie alla recente installazione, in collaborazione con Enel It, di un impianto fotovoltaico da 500 kW, circa 2500 metri quadrati di pannelli solari. L’azienda sarà a breve in grado di coprire il 70% del proprio fabbisogno attraverso l’energia solare prodotta internamente.
L’obiettivo ambizioso della cantina tarantina, una delle aziende vinicole più innovative di tutto il Sud Italia, è quello di diventare completamente autosufficiente dal punto di vista energetico entro il 2025, e l’installazione dei pannelli fotovoltaici provvederà in tal senso a generare energia pulita e rinnovabile.
Riconosciuta come un’azienda sostenibile da Equalitas l’anno scorso, Varvaglione1921 si impegna attivamente a ridurre la sua impronta carbonica e le emissioni di CO2. L’entrata in funzione dei pannelli fotovoltaici rappresenta un passo cruciale per il raggiungimento di questo obiettivo, poiché l’azienda non dovrà più fare affidamento sull’energia elettrica tradizionale. A partire dal prossimo anno, Varvaglione1921, inoltre, calcolerà la propria Carbon Footprint, valutando in modo accurato le emissioni di anidride carbonica prodotte dalle proprie attività, attraverso una serie di indicatori che analizzeranno l’intero processo produttivo, dall’arrivo dell’uva in cantina al la bottiglia etichettata esce dall’azienda per raggiungere.
“Il percorso che abbiamo intrapreso da ormai diversi anni e che è culminato nella certificazione Equalitas, è solo l’inizio – le parole di Angelo Varvaglione, sustainability manager dell’azienda –. Ci impegniamo non solo a livello ambientale, ma anche nella responsabilità sociale e nella promozione del benessere dei nostri dipendenti. Siamo orgogliosi del nostro ruolo attivo nella comunità e intendiamo costruire il nostro futuro su solide basi ecologiche e sociali”.
Uno degli aspetti più innovativi del piano di sostenibilità di Varvaglione1921 è l’approccio alla comunità energetica. L’azienda si sta muovendo in questo senso per essere non solo autosufficiente, ma anche produttrice di energia. Questo modello di comunità è ancora in fase di regolamentazione legislativa, ma nella vision dell’azienda coinvolgerebbe sia le aziende private sia i comuni, offrendo ai cittadini l’opportunità di partecipare e beneficiare dell’energia prodotta tramite sconti sulla bolletta elettrica.
“Guardiamo al futuro del nostro territorio e a quello che vogliamo lasciare alle generazioni a venire – ha dichiarato Marzia Varvaglione, Responsabile Marketing e Mercati Esteri dell’azienda –, per noi la sostenibilità non è solo un concetto astratto, bensì impegno concreto per continuare a produrre in maniera innovativa senza nuocere alla natura”.
È da quest’anno che l’azienda tarantina è tra le venti cantine italiane che hanno sottoscritto una partnership con Vinventions per avere il primo tappo al mondo prodotto con la plastica raccolta nelle zone costiere: Nomacorc Ocean è infatti una chiusura per vini che mira a ridurre l’inquinamento marino e recupera, secondo i principi dell’economia circolare, gli Ocean Bound Plastic. Questo speciale tappo ha fatto la sua comparsa sul Margrande, il Fiano del Salento IGP di Varvaglione, a simboleggiare ulteriormente il legame di questa azienda con il territorio ionico.