Ambulanza (foto Massimo Todaro)
Ambulanza (foto Massimo Todaro)

Sirene spiegate, strade trafficate e interventi in condizioni estreme: la quotidianità degli operatori del 118 è fatta di rischi costanti e mancanza di tutele adeguate. Dopo l’ennesimo incidente che ha coinvolto un’ambulanza a Taranto, la UIL FPL torna a chiedere con forza il riconoscimento dell’indennità di rischio per questi professionisti.

"Non possiamo più accettare che esistano lavoratori di serie A e di serie B" – dichiara Giovanni Maldarizzi, segretario generale della UIL FPL Taranto. "Gli operatori del 118 garantiscono un servizio essenziale e spesso operano in situazioni di estrema criticità. Il riconoscimento di un’indennità di rischio non è solo una questione economica, ma di giustizia e rispetto per chi, ogni giorno, mette a rischio la propria vita per salvare quella degli altri".

La questione non è nuova: nel 2018 la Regione Puglia aveva respinto l’ipotesi di estendere l’indennità, sostenendo che non fosse prevista dal contratto nazionale. Oggi, secondo la UIL FPL, è necessario superare quella posizione e avviare un tavolo di confronto con ASL Taranto e Regione per sanare un’ingiustizia evidente.

"I fatti di cronaca parlano chiaro" – aggiunge Maldarizzi"Gli operatori del 118 non solo rischiano sulla strada, ma sono esposti a episodi di violenza sempre più frequenti. L'assenza di tutele è un’anomalia inaccettabile, che deve essere risolta con provvedimenti concreti".

Il sindacato segnala inoltre come il servizio 118 a Taranto sia vicino al collasso: carenza di mezzi, mancanza di personale e turni massacranti mettono a dura prova i lavoratori. "Gli operatori sono allo stremo" – conclude Maldarizzi"e la loro sicurezza non può essere trattata come una questione secondaria. Chiediamo alla Regione di avviare un confronto serio e risolutivo, perché garantire tutele a questi lavoratori significa garantire un servizio di emergenza efficiente e sicuro per tutta la cittadinanza".