Taranto: Indagati quattro medici del SS Annunziata

CRONACA
Iv.
21.07.2020 11:38


La Guardia di Finanza di Taranto ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misura interdittiva, emessa dal G.I.P. di Taranto su richiesta della Procura della Repubblica jonica, nei confronti di un medico accusato di aver svolto visite private senza dichiarare i relativi proventi al fisco. Lo stesso avrebbe sfruttato le apparecchiature diagnostiche dell’Ospedale S.S. Annunziata di Taranto e non avrebbe versato la dovuta quota di competenza dell’ASL. Il provvedimento del G.I.P. del Tribunale di Taranto, Dr. Benedetto Ruberto, su proposta del Sostituto Procuratore della Repubblica Dr.ssa Lucia Isceri, è stato emesso al termine di una complessa ed articolata attività di indagine condotta da militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Taranto nei confronti di medici, attualmente e in passato, in servizio presso il reparto di gastroenterologia del presidio ospedaliero “S.S. Annunziata” di Taranto. Ai medici coinvolti nella vicenda sono stati contestati i reati di abuso d’ufficio e truffa in danno dello Stato. In sintesi, è stato accertato che i medici nel corso dell’orario di servizio avrebbero effettuato visite mediche specialistiche, in regime di intramoenia, con l’ausilio di personale infermieristico, e avrebbero utilizzato indebitamente apparecchiature e dispositivi sanitari di cui avevano la disponibilità in ragione del proprio ufficio, secondo l'accusa si sarebbero appropriati dei compensi ricevuti dai pazienti e avrebbero violato anche gli obblighi di registrazione al C.U.P. (Centro Unico Prenotazione ASL). In tal modo, ci sarebbe stato profitto personale in danno dell’Ospedale, che sopportava interamente i costi delle prestazioni erogate, e in danno della sanità pubblica, posto che venivano allungati i tempi di attesa nelle liste di prenotazione del CUP. Tali fatti sono stati confermati dai numerosi pazienti, sottoposti a visite mediche specialistiche. Nel corso delle indagini, inoltre, sono state effettuate perquisizioni presso la struttura ospedaliera che hanno consentito di sottoporre a sequestro copiosa documentazione medico-sanitaria e appunti personali attraverso i quali è stato possibile accertare che le visite specialistiche, effettuate secondo le predette modalità, hanno provocato un danno alla azienda sanitaria di circa mezzo milione di euro, nel periodo dal 2015 al 2018, a fronte di visite che sarebbero state effettuate “in nero” nei confronti di quasi 2000 pazienti.
Al momento dell’accesso dei militari, uno dei medici è stato colto in flagrante mentre stava effettuando una visita privata ad un paziente senza prenotazione al CUP e ne aveva appena terminata un’altra analoga.
Il quadro probatorio così delineato, in relazione ai reati ipotizzati ed alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, ha permesso al G.I.P. competente, anche in considerazione delle valutazioni espresse dalla Procura, di disporre la misura interdittiva dai pubblici uffici e dal servizio medico per la durata di 3 mesi, nei confronti di uno dei medici coinvolti. Sono state sottoposte a sequestro anche somme di danaro relative ai compensi indebitamente percepiti per il cui esatto ammontare sono in corso ulteriori valutazioni da parte della Procura di Taranto. Le condotte contestate agli indagati hanno formato oggetto anche di una segnalazione alla competente Corte dei Conti per le valutazioni sul danno erariale cagionato dai 4 medici indagati. Gli sviluppi investigativi odierni testimoniano l’attenzione operativa che la Guardia di Finanza costantemente riserva al presidio della spesa pubblica sanitaria.

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