Taranto, DUP sotto accusa: "Promesse disattese e gestione inefficace"
Il Documento Unico Programmatico del Comune è al centro di critiche per la sua presunta autoreferenzialità e per la mancanza di risultati concreti rispetto agli obiettivi annunciati. Numerosi progetti riportati nel documento risultano non realizzati o incompiuti, come il mercato di Via Lucania, il Parco del Mar Grande e il lungomare terrazzato nel quartiere Tamburi. Quest'ultimo, annunciato nel 2020, avrebbe dovuto trasformare il quartiere in "uno dei più vivibili della città" entro due anni, secondo quanto dichiarato dall’amministrazione Melucci.
Tra le promesse rimaste sulla carta si annoverano anche l’area di sosta per camper e il progetto di riqualificazione del Palazzo degli Uffici, per il quale nel 2019 era stato previsto un completamento entro un paio d’anni. Ulteriore motivo di insoddisfazione è rappresentato dalla raccolta differenziata, giudicata fallimentare, con l’aggravante di un'ecotassa pagata al massimo delle aliquote.
Le critiche si estendono anche alla gestione del personale. Nel documento si evidenzia che la dotazione organica del Comune è di 736 dipendenti e si celebra l’assunzione di 300 nuove unità. Tuttavia, queste assunzioni hanno sostituito il personale andato in pensione, portando il totale dei dipendenti attivi a cento unità in meno rispetto a cinque anni fa. La carenza di personale risulta particolarmente evidente negli uffici che offrono servizi al pubblico, come l’anagrafe, lo stato civile, i servizi sociali e gli uffici tecnici.
La mancanza di una proporzione adeguata tra funzionari, istruttori e collaboratori sta mettendo in difficoltà l’intera macchina amministrativa. Questa situazione, unita a politiche del personale ritenute inadeguate, rischia di compromettere ulteriormente la capacità dell’amministrazione di rispondere alle esigenze dei cittadini e delle imprese. Secondo le critiche, il programma delineato nel documento si configura più come "un libro dei sogni" che come un piano realizzabile.