Accoglienza per detenuti in permesso premio, sostegno ai figli di genitori reclusi e la possibilità di partecipare al Giubileo dei detenuti a Roma. Sono queste alcune delle iniziative promosse dall’associazione Noi e Voi onlus in occasione dell’Anno Santo, presentate nei giorni scorsi al Mudit di Taranto. All’incontro era presente anche il garante regionale per i detenuti, Piero Rossi, insieme a realtà associative e club service che hanno offerto donazioni a supporto dei reclusi del carcere Carmelo Magli.

Papa Francesco ha sempre mostrato grande attenzione verso i detenuti, non solo con le parole ma anche con i gesti concreti. Già nel 2013, a pochi giorni dalla sua elezione, scelse di lavare i piedi ai giovani di un carcere minorile durante il Giovedì Santo. E oggi, con l’indizione del Giubileo, rinnova il suo appello per misure di amnistia e percorsi di reinserimento sociale per chi ha scontato la propria pena.

Progetti di inclusione e sostegno

“Il Papa ha aperto la prima Porta Santa dell’Anno Santo in un carcere, a Rebibbia – ha ricordato don Francesco Mitidieri, presidente di Noi e Voi – e l’ultimo evento sarà proprio con i detenuti il 14 dicembre. Per questo, chiediamo alle autorità di permettere ai reclusi senza permesso idoneo di soggiornare nel convento di Santa Maria delle Grazie di Soleto e di partecipare al Giubileo a Roma”.

L’associazione sta inoltre avviando un protocollo d’intesa con la Asl di Taranto per fornire sostegno ai detenuti genitori e, soprattutto, ai loro figli, spesso vittime silenziose della condizione carceraria. “Molti bambini e adolescenti reprimono il loro disagio o lo somatizzano. Serve un aiuto concreto per loro”, ha sottolineato Mitidieri.

Donazioni e lavoro per il futuro

Durante la serata al Mudit, il Lions Club Taranto Poseidon, con il presidente Antonio Vito Altamura, ha donato biancheria intima per i detenuti, mentre l’Azione Cattolica diocesana, rappresentata da Letizia Cristiano, ha devoluto le offerte della Giornata della Pace al progetto Oltre l’Ombra, rivolto a minori e giovani adulti a rischio devianza.

Un esempio di reinserimento è il laboratorio di pasticceria Fiery Potest Pastry Lab, attivo all’interno del carcere di Taranto grazie alla cooperativa Noi e Voi. Il maestro pasticciere Pierluigi Barbaro ha raccontato il successo dell’iniziativa: dopo aver venduto 3.000 panettoni lo scorso Natale, ora si punta alle colombe pasquali, offrendo ai detenuti un’opportunità di lavoro e una speranza per il futuro. “Alcuni di loro, una volta scontata la pena, hanno trovato occupazione come panificatori”, ha spiegato Barbaro, dimostrando che il riscatto è possibile.