Taranto: Sit in protesta lavoratori Cittadella della Carità
I sindacati: ‘Piano industriale entro il 5 luglio’
Il sit in di protesta, nella mattinata di lunedì 21 giugno, dei lavoratori della Cittadella della Carità di Taranto sembra aver smosso le acque di una vertenza che si trascina ormai da alcuni mesi. Una delegazione di lavoratori accompagnati dai sindacati di categoria della Funzione Pubblica CGIL, CISL e UIL, hanno incontrato i vertici della Fondazione che gestisce l’importante presidio socio-sanitario del territorio. Si è riallacciato un dialogo che fino a ieri sembrava essersi perso per strada, compromesso anche dai ritardi nella corresponsione dei stipendi – ammettono i rappresentanti sindacali – che ora invece nel giro di 10 giorni dovrebbero regolarizzarsi. Ci hanno rassicurato inoltre sulla mission aziendale che rimane quella di prestazioni socio-sanitarie da offrire a Taranto e la sua provincia – continuano – ma resta ancora tutto da chiarire il futuro della Fondazione e della stessa Cittadella nell’ambito di un piano di risanamento della debitoria complessiva, che lascerebbe il fianco scoperto e soggetto a possibili “speculazioni” sia sul versante immobiliare, che in quello occupazionale. Resta infatti tutto da chiarire il piano di rilancio della struttura che avrebbe bisogno di circa un milione di euro per l’adeguamento delle apparecchiature elettro-medicali ma che continua a gestire i rapporti di lavoro con un contratto non adeguato. Il 5 luglio ci sarà un ulteriore incontro di aggiornamento della situazione. Per quella data contiamo di aver letto il piano più approfonditamente e aver fugato qualche altro dubbio – dicono – in caso contrario lo stato di agitazione proseguirà. (CS) COMUNICATO SINDACATI Erano tanti i lavoratori della Cittadella della Carità ad animare, quest’oggi, la manifestazione unitaria di protesta organizzata da FP CGIL CISL FP e UIL FPL. Erano tante le storie che descrivevano l’impossibilità di andare avanti senza stipendio, della sfiducia per una condizione di incertezza che si protrae da anni e delle tante promesse mai mantenute. Animi accalorati non solo dal caldo afoso ma dalla rabbia di chi ha continuato a lavorare con responsabilità e senso di appartenenza senza ancora trovare le risposte attese. Nell’ambito della manifestazione i rappresentanti sindacali sono stati ricevuti dal Presidente della Fondazione, che ha motivato il ritardo nei pagamenti da una pregressa situazione debitoria che è stata ora risanata e che dovrebbe consentire, nel giro di qualche giorno, la completa retribuzione del mese di aprile. Ma sono le prospettive per il futuro il nodo da sciogliere per FP CGIL CISL FP e UIL FPL, preoccupati dei piani aziendali evanescenti presentati nel recente passato legati ad una diversa strategia aziendale che pareva voler ridimensionare la tradizionale vocazione nell’ambito dell’assistenza e delle prestazioni sanitarie. Sull’argomento oggi, per la prima volta, sono state accennate le linee di un rinnovato piano aziendale che, attraverso la valorizzazione del patrimonio immobiliare, possa risanare completamente la pregressa condizione finanziaria e realizzare gli investimenti in macchinari, attrezzature e personale.
Ma i lavoratori hanno bisogno di fatti ed atti concreti e le rappresentanze sindacali hanno, per questo, confermato lo stato di agitazione fino a quando gli stipendi non saranno pagati e non sarà documentata la prospettiva di questo straordinario presidio della salute della nostra città. Nuovo appuntamento il 5 luglio per l’auspicata presentazione del piano industriale e il programma del completo pagamento degli emolumenti arretrati. Nel frattempo le bandiere delle organizzazioni sindacali, in rappresentanza dei 170 lavoratori della struttura, rimarranno a sventolare sui cancelli della struttura come monito per tutti. (CS)