Federbet: Baranca, "Lega Pro a rischio calcioscommesse"

Serie C
Redazione
07.08.2016 23:08

Nuova stagione, vecchi problemi. Ne è convinto Francesco Baranca, segretario generale di Federbet, associazione europea che si occupa di lotta al calcioscommesse. TuttoLegaPro.com lo ha intervistato in esclusiva per capire cosa attenderci nella nuova stagione sul fronte del contrasto al match-fixing.

Iniziamo dalla Pro Patria: nell'ultima sentenza su "Dirty Soccer" è stata assolta grazie al vostro aiuto...

"E' la prima volta che il lavoro di Federbet viene visto come una scriminante e non solo come un'esimente. Per capirci: la Pro Patria è stata assolta perché, affidandosi a Federbet, ha posto in essere un modello organizzativo che non permette il riproporsi di certe situazioni illegali. Vorrei fare i complimenti all'avvocato Cesare Di Cintio: Federbet è uno strumento straordinario ma è nelle sue mani che dà i migliori frutti. E' strano, invece, che nessun altro club coinvolto abbia pensato a una soluzione simile".

Lega Pro a 60 con maggiori controlli sul lato economico. Pensa cambierà qualcosa?

"Credo che continuerà a essere un campionato ad altissimo rischio: finché le squadre continueranno ad accettare un sistema che li porta a non poter controllare fino in fondo i propri tesserati, il rischio di combine resta sempre alto. Purtroppo, in mezzo a tantissimi professionisti che svolgono il loro lavoro nel migliore dei modi, può sempre esserci una mela marcia che, se scoperta, può mettere nei guai la società di appartenenza, spesso all'oscuro di tutto. Il problema della Lega Pro è sempre il solito: il monitoraggio che viene svolto non va a favore dei club, le eventuali combine vengono segnalate alla Federazione. Quest'ultima fa partire le indagini ed è lì che le squadre si trovano nei guai. Chiedo al presidente Gravina di trovare una soluzione per tutelare totalmente le 60 squadre: ha lottato veramente tanto per riportare la Lega Pro a quel numero e sarebbe un peccato se qualcuna di esse dovesse trovarsi in gravi difficoltà per qualche mela marcia. Se queste ultime continuano a sentirsi impunite o poco controllate pensate al danno che possono continuare a fare, arrecando problemi non da poco all'intera Lega che, quest'anno, sarà ancora più seguita vista la presenza di club come Parma e Venezia. Noi di sicuro in caso di movimenti sospetti in Lega Pro non utilizzeremo più alcun canale mediatico ma ci rivolgeremo direttamente alla Procura ordinaria". 

L'anno scorso oltre una decina di partite sono finite nell'occhio del ciclone. Come è andata a finire?

"Nel finale della passata stagione è stato presentato un esposto alla Procura di Catania su diverse partite, tra le quali quelle tristemente famose del Messina ma non solo. Dopo la nostra denuncia sono partite le indagini che attualmente sono in corso e naturalmente non dipendono da noi: noi possiamo solo collaborare con gli inquirenti ed è quello che stiamo facendo". 

E negli altri campionati?

"Lo Skenderbeu, club albanese che avevamo denunciato mesi addietro, è stato squalificato dopo le combine in Champions League. Per quanto riguarda le nostre collaborazioni anche quest'anno siamo lieti di aver vinto il bando della Liga Spagnola, di esser vicini alla conferma della nostra collaborazione con la Federazione Ucraina, di aver iniziato un progetto con le federazioni di basket di Estonia, Lettonia, Lituania, Finlandia e Svezia. In Italia è stata confermata la partnership con Udinese e Atalanta. Inoltre la Triestina, in Serie D, ha voluto tutelarsi: decisivo è stato il direttore D'Aniello che già ci aveva conosciuti a Varese. In Lega Pro, invece, l'unica squadra con la quale abbiam avuto ottimi contatti è stata il Catania ma a malincuore abbiam dovuto rinunciare per un potenziale conflitto d'interessi. Ma grazie alla nostra relazione con Domus Bet nel particolare e con tutti i bookmakers europei in generale, faremo sì che controlleremo comunque con attenzione le partite del calcio etneo. Infine siamo in fase di trattativa per un possibile rinnovo con la Lega di Serie B: c'è stato dato atto di aver fatto un buon lavoro nella passata stagione. L'anno scorso siam stati in costante contatto con tutte le squadre fino all'ultima giornata, con corsi efficaci che hanno fatto capire ai giocatori come si possa essere sia loro amici che controllori. Le squadre fanno investimenti di milioni e poi incorrono in questi rischi. Noi non abbiamo la bacchetta magica ma se si collabora con noi hai la certezza che dopo un episodio sospetto metteremo in atto le giuste segnalazioni, una cosa molto apprezzata dalla giustizia sportiva. E la sentenza della Pro Patria ne è l'esempio lampante".

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