Taranto: Trasporto disabili, discriminazioni e ritorsioni
Contro giovane lavoratrice ‘rea’ di aver parlato con i giornali: sospesa dal servizio da oltre un mese
Torneranno domani, martedì 22 dicembre, sotto la sede dell’ASL di Taranto i lavoratori della Tundo Spa, la società che si occupa del trasporto disabili per conto dell’azienda sanitaria locale, e che dall’avvio dell’appalto, nello scorso settembre, accumula ritardi nell’erogazione degli stipendi. Ad oggi manca ancora lo stipendio di novembre e i ratei della tredicesima. Un Natale che si preannuncia difficile per i circa 70 dipendenti dell’azienda che già un mese fa avevano denunciato non solo il periodo di grave difficoltà economica ma anche la carenza di dispositivi di protezione individuale. Tra i manifestanti di domani ci sarà, probabilmente, anche la giovane donna, addetta all’assistenza dei disabili a bordo dei mezzi della Tundo, che durante il primo sit-in della fine di ottobre avrebbe avuto l’ardire di denunciare alla stampa le condizioni di lavoro in cui erano costretti ad operare. A lei la Tundo avrebbe fatto arrivare, subito dopo la messa in onda del servizio nei TG, una lettera di contestazione e di sospensione dal lavoro con effetto immediato. Un atto chiaramente ritorsivo e intimidatorio nei confronti dei lavoratori che denunciano – spiega Mimmo Sardelli della FP CGIL di Taranto – che nel caso specifico ha anche il sapore amaro della discriminazione di genere. In quell’occasione furono molte le dichiarazioni rese alla stampa, ma guarda caso la contestazione disciplinare con relativa sospensione dal lavoro è arrivata solo ad una donna. Lei è a casa, senza stipendio da più di un mese, e a nulla sarebbero valse le memorie prodotte anche dall’avvocato della Funzione Pubblica che avrebbe anche chiarito ulteriormente le dichiarazioni rese e il contesto di legittima denuncia in cui si sarebbero esplicitate. Questa lavoratrice non si spiega come mai questa tormenta si sia abbattuta sulla sua testa, malgrado non si sia resa responsabile di nessuna dichiarazione menzognera o offensiva – spiega ancora Sardelli – ma resta il fatto che per noi della CGIL tutto è insussistente ed è chiaramente un modo per tenere a bada i lavoratori, colpendone una “colpevole” solo di non aver abbassato la testa di fronte ai propri diritti e all’incolumità dei 200 pazienti disabili a cui ogni giorni si rivolge il servizio. Il sit-in è indetto da FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, FILT CGIL e FIT CISL. La manifestazione si svolgerà in forma statica e nel rispetto delle norme in materia di distanziamento sociale, garantendo numero minimo di partecipanti e utilizzo di tutti i dispositivi di protezione individuale.