Canale irrigazione
Canale irrigazione

TARANTO«Tra qualche settimana gli agricoltori del Tarantino avranno bisogno di acqua per irrigare le colture ma ancora non sappiamo se, come e quando partirà la nuova stagione irrigua». È l’allarme lanciato dalla Cia Agricoltori Italiani di Puglia, attraverso la sua area Due Mari Taranto-Brindisi, preoccupata per le riserve idriche insufficienti negli invasi e l’imminente aumento delle temperature. «Abbiamo bisogno di risposte certe altrimenti la stagione irrigua 2025 rischia di saltare in aria e con essa salterebbero reddito e sacrifici dei nostri agricoltori e di migliaia di lavoratori agricoli», ha dichiarato il presidente Pietro De Padova.

Nel territorio occidentale della provincia di Taranto, che dipende dalla Basilicata per l’approvvigionamento idrico pur avendo la comproprietà del 50% dell’acqua della diga di San Giuliano, la situazione si presenta particolarmente critica. «Ci siamo messi alle spalle una stagione irrigua “presa per i capelli” e salvata solo in extremis grazie alla buona volontà di alcuni attori in campo – ha chiarito De Padova – ma in tempi non sospetti abbiamo chiesto pianificazione per il futuro. Cosa è stato fatto finora per scongiurare una nuova crisi idrica che ora rischia di coinvolgere anche l’approvvigionamento potabile?».

Il presidente ha inoltre evidenziato come la mancata conclusione dei lavori di manutenzione straordinaria alla diga di San Giuliano possa compromettere la possibilità per la Puglia di usufruire della propria quota d’acqua. «A completare il solito quadro, che descriviamo ogni anno denunciandolo in ogni sede competente, ci sono la mancanza di pulizia dei canali, la scarsa manutenzione degli impianti e l’atteggiamento antidemocratico di alcuni gestori dell’acqua in Basilicata».

Sulla questione è intervenuto anche il direttore dell’area Due Mari, Vito Rubino, che ha invocato una comunicazione chiara e costante per informare tempestivamente gli agricoltori. «Vogliamo una campagna informativa rispettosa di tutti gli agricoltori del Tarantino, che hanno il diritto di conoscere, prima di mettere a dimora le piante e avviare investimenti, la quantità d’acqua disponibile».

Rubino ha poi sottolineato la mancanza di aggiornamenti sulla condotta “Paoloni”, parallela al canale adduttore che trasporta l’acqua del Fiume Tara fino a Ginosa, e la necessità di dotare l’impianto di sollevamento di una pompa efficiente. «Per consentire un prelievo costante durante tutta la stagione irrigua è necessario che venga prevista da subito la pulizia delle erbacce e delle alghe nella zona di prelievo dell’acqua del Fiume Tara», ha aggiunto.

Infine, l’appello alle istituzioni: «Chiediamo interventi risolutivi immediati per evitare strumentalizzazioni politiche in un clima di campagna elettorale crescente. Non c’è più tempo da perdere – ha concluso Rubino – e sul reddito dei nostri agricoltori, oggi più che mai, è vietato scherzare. Quando e in che modo partirà la nuova stagione irrigua? In ballo c’è il futuro di migliaia di aziende agricole e di lavoratori del settore».