TENNIS: Pennetta, "Felice di dare l'addio in questo modo"
La brindisina a Singapore: "Mi mancheranno le avversarie, un po' la mia famiglia"
Dopo il match che ha segnato l'uscita di scena dal tennis professionistico - è quasi fuggita dal campo dopo aver abbracciato la sua avversaria e salutato timidamente il pubblico - per Flavia Pennetta c'è stata la conferenza stampa, l'ultima dopo un match ufficiale, ma non l'ultima in termini assoluti. C'è da giurarci.
L'azzurra ha risposto al fuoco di fila di domande: "Cosa è successo dopo il primo set? Dico, avete visto come ha giocato Maria.... Io stavo giocando davvero bene credo. Nel primo set c'è stato un game che ha fatto la differenza, quando sul 4-3 a mio favore sono un po' calata ed ho commesso due doppi falli. Credo di aver perso la mia chance in quel gioco. E' stato un gran match, Maria ha giocato in maniera incredibile. Non ricordo di averla mai vista giocare e servire così. Veniva da un infortunio e non credevo sarebbe stata subito così competitiva. Nel secondo set è stata perfetta, le riusciva tutto, compresi drop-shot e volée. Per Maria è stata una gran giornata ma credo lo sia stata anche per me, perché ho giocato piuttosto bene.
A tradire Flavia forse anche l'emozione per quello che poteva essere - e poi è stato - il suo ultimo match ufficiale: Mi sentivo normale - dice ridendo - cioè non lo so. Mi sentivo davvero bene. Ero felice di avere avuto l'opportunità di giocare questo torneo. E giocare la mia ultima partita contro una campionessa come Maria è stato fantastico. Proprio un bel modo per dire addio al tennis, perché quando perdi contro una giocatrice così non ci sono troppe cose da aggiungere. Fino alla fine non ho pensato che poteva essere il mio ultimo incontro: mi sentivo normale. Non so perché. Del resto se avessi vinto un set avrei giocato ancora sabato ... . Ci ho pensato solo sul match-point quando ho mi sono detta "ok, è finita".
Poi c'è chi le chiede che cosa le mancherà maggiormente della vita nel circuito: "Credo che mi mancheranno le altre giocatrici che in un certo senso in questi anni sono state la mia famiglia. Ci conosciamo tutte da così tanto tempo. E non importa se con qualcuna parli o se più amica rispetto a qualcun altra: ogni settimana incroci le stesse facce, le stesse persone. Certo alcune le rivedrò, ma non sarà la stessa cosa. Credo però che mi mancherà anche la competizione: quando entri in campo, soprattutto se è un centrale, provi qualcosa di davvero speciale. E non credo che proverò mai più qualcosa del genere. D'altro canto sono davvero felice di cominciare un'altra parte della mia vita".
Qualcuna delle sue oramai ex colleghe Flavia la incontrerà già tra qualche settimana in occasione della Champion Tennis League in India: "L'ultima volta che sono stata in India è stata nel 2007. Penso che arà bello visitare un po' il Paese, perché sono stata solo una volta ad Hyderabad ed una a Calcutta, e voglio vedere altre cose".
Dopo aver abbracciato Maria Sharapova, Flavia è letteralmente scappata via. Niente cerimonie o mazzi di fiori. Un veloce saluto al pubblico prima di guadagnare gli spogliatoi il più in fretta possibile: "Non sono brava in queste cose. Non volevo nessuna scena lacrimevole, non mi piacciono i drammi. Preferisco lasciar passare un po' di tempo prima di salutare tutti come si deve. Magari a Roma, agli Internazionali. Ma in quel momento sapevo che se fossi rimasta in campo avrei pianto. E non volevo".
Tempo di bilanci per l'azzurra, e non solo tennistici: "La cosa che mi rende più orgogliosa? Essere riuscita ad essere forte, sempre. Ho avuto molti infortuni e ho dovuto ricominciare da zero diverse volte. Io penso che questa sia una cosa molto importante. Riuscire a ripartire ogni volta e ritrovare sempre la giusta forza mentale".