Coronavirus: Casartigiani Taranto, ‘Sì fermino gli abusivi’
Dilaga il fenomeno dell'abusivismo nel settore estetica e acconciatura. Chi già prima dell'emergenza sanitaria agiva nella completa illegalità, continua ancora oggi ad operare a domicilio, in barba ai divieti imposti per contenere l'emergenza sanitaria. È quanto denuncia Ivano Mignogna presidente della categoria di Casartigiani Taranto. I Dpcm emessi allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19 hanno previsto la chiusura immediata di tutte le attività ma, «a livello provinciale, sappiamo di centinaia di persone che senza nessun tipo di responsabilità continuano a tagliare capelli, effettuare trattamenti di estetica e tatuaggi presso garage, abitazioni dei committenti o presso il proprio domicilio mettendo a rischio la nostra comunità dal momento che non vengono rispettati i requisiti igienico-sanitari previsti per legge». Mentre migliaia di imprese, con senso di responsabilità, hanno sospeso le attività, «i lavoratori del sommerso continuano senza alcun ritegno rientrando anche in quella platea di soggetti avvantaggiati maggiormente dal sistema dei servizi sociali comunali, risultano di fatto, ai fini Isee, percettori di forme di sostegno al reddito». A nome delle imprese del settore Acconciatura ed Estetica della Provincia di Taranto «questa è un’ingiustizia. Facciamo presente – rileva il presidente di Casartigiani Taranto Stefano Castronuovo - inoltre che ad oggi le misure emesse a tutela della categoria che rappresentiamo sono minime e non ancora operative. Molti micro imprenditori ci segnalano già l’impossibilità di far fronte agli acquisti dei beni di prima necessità». Anche se sono stati sospesi tutti i pagamenti di imposte, tasse e contributi previdenziali e sono stati messi in campo gli ammortizzatori sociali, «le imprese del settore hanno comunque dovuto onorare rate dei finanziamenti ancora non sospesi, pagamenti dei fornitori e spese di utenze limitando cosi la liquidità corrente per la sopravvivenza personale e delle proprie famiglie.- aggiunge Mignogna - Molti imprenditori sono in difficoltà, vivono con la paura del domani e la consapevolezza di non poter soddisfare i propri bisogni primari. A questo si aggiunge la frustrazione di non ricevere adeguato aiuto dalle istituzioni, mentre vi sono categorie che continuano imperterrite nella illegalità e percepiscono anche aiuto dai servizi sociali Comunali. Una situazione che riteniamo sia pericolosa per la coesione sociale». Castrignani Taranto ha dunque esortato gli organi di controllo «a prendere immediati provvedimenti per contrastare tale fenomeno».