De Filippis, ‘Ricevere un premio nella propria città è emozionante’

Le dichiarazioni del Fiamme Oro che nella sua Taranto ha ricevuto il premio Atleta di Taranto

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26.08.2021 16:19

(Di Tullio Luccarelli) Il Premio Atleta di Taranto, giunto ormai alla sua XII edizione, celebra i campioni dello sport ionico e, da questa edizione, anche regionale. All’interno della suggestiva cornice del Castello Aragonese, i microfoni di Blunote hanno raggiunto uno dei premiati, il tiratore Mauro De Filippis, campione mondiale ad Osijek e reduce dall’esperienza dei giochi olimpici di Tokyo 2020. 

Dopo l'esperienza delle Olimpiadi, cosa si porta da Tokyo? 

«L’esperienza olimpica è qualcosa di unico, è un'emozione indescrivibile. Alzarsi tutte le mattine nel villaggio olimpico. È qualcosa di indescrivibile vedere una città composta da atleti ed il sogno penso di una vita. E poi fin da piccoli ci si racconta “un giorno ci sarò, un giorno ci sarò” ed esserci è stata un'emozione infinita. Sicuramente il sogno di ogni atleta che partecipa all’olimpiade è quella di portare una medaglia a casa, poi il colore lo decide quel momento, ma purtroppo l'opportunità di medaglie è sfumata allo shoot off veramente per pochissimo, e quindi rimane un po’ di rammarico per non aver portato a termine quest'opera. Però sono molto contento, sono felicissimo della prestazione per quella che è stata perché è stato raggiunto unpunteggio molto elevato. Rimangono tutti i buoni propositi per ricominciare il lavoro che già abbiamo ripreso, perché lo slittamento di un anno ha un po’ abbreviato tutti i calendari, gliha un po’ tutti modificati. Si ritornerà subito con la nuova stagione, in campo per qualificarsi a Parigi 2024 e quindi siamo un work in progress».

Cosa si prova a essere premiati come atleta di Taranto?

«Devo essere sincero, per me è sempre un'emozione infinita essere qui, essere nella mia città. Ricevere un premio nella propria città è qualcosa di veramente molto emozionante, perché l’unico vero grande momento in cui incontri la propria terra, per incontrare le proprie radici, per incontrare chi ti ha sostenuto fin da piccolo e comunque per incontrare chi ama i tuoi colori; chi vive i tuoi colori vive appunto le tue radici. È sempre qualcosa di molto emozionante ed è quello per cui poi, sostanzialmente, tutti noi facciamo lo sport oppure ci impegniamo sempre per essere il più prodottivi possibili e per portare avanti sempre il nostro il nostro mondo, il nostro cuore, le nostre radici, le nostre famiglie, tutto quello che abbiamo ricevuto e per restituirne un po’».

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