Europa Verde: "Il dissalatore sul fiume Tara si può ancora fermare"
Ieri si è svolta la Conferenza di Servizi decisoria riguardante la realizzazione di un grande dissalatore sul fiume Tara, nonostante la richiesta di rinvio avanzata dal Comitato per la Difesa del Territorio Jonico. L'incontro si è concluso con l’approvazione del progetto, che prevede la costruzione del dissalatore più grande d’Europa in un’area di rilevante valore storico, naturalistico e culturale.
Numerose voci critiche, tra cui l’Arpa Puglia, l’Asl di Taranto, il Ministero dei Beni Culturali e diverse associazioni ambientaliste, hanno espresso preoccupazione per le conseguenze ambientali dell’opera. Secondo gli esperti, il progetto rischierebbe di compromettere l’ecosistema e la biodiversità del fiume, senza rappresentare una soluzione efficace alla crisi idrica del territorio.
Europa Verde, attraverso il consigliere comunale di Taranto Antonio Lenti e i suoi rappresentanti a livello locale ed europeo, si è opposta al progetto fin dall’inizio. Tra le azioni intraprese figurano la presentazione di osservazioni, mozioni in Consiglio Comunale approvate all’unanimità e interrogazioni alla Commissione Europea per bloccare i finanziamenti destinati al progetto nell’ambito del Just Transition Fund.
I rappresentanti di Europa Verde sottolineano il loro rammarico per il silenzio di gran parte della classe politica regionale e invitano consiglieri e partiti a prendere posizione chiara contro l’iniziativa. È inoltre in programma la presentazione di una nuova mozione per chiedere al Comune di Taranto di impugnare il provvedimento dinanzi al TAR e sollevare la questione in sede europea.
“Esortiamo cittadini, associazioni e forze politiche a mobilitarsi per fermare il dissalatore,” hanno dichiarato Antonio Lenti e gli altri rappresentanti di Europa Verde, sottolineando che il tempo per intervenire non è ancora scaduto.