Giornata mondiale della creatività e dell’innovazione
(di Fabio Dal Cin) Giovedì 21 aprile si celebra la “Giornata Mondiale della Creatività e dell’Innovazione”, evento istituito dalle Nazioni Unite, con cadenza annuale, il 21 aprile del 2017.
Aderire a questa giornata è importante perché la creatività muove sicuramente l’innovazione, il progresso, pone le basi per un mondo migliore, inoltre è fondamentale per raggiungere i 17 obiettivi globali per lo sviluppo sostenibile presenti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Questi 17 obiettivi sono relativi alle cosiddette 5 P: Persone, Pianeta, Pace, Prosperità, Partnership.
Obiettivi che spaziano dalla salute e benessere all’istruzione di qualità, dalla parità di genere all’energia pulita e accessibile, dalla vita sott’acqua alla vita sulla Terra (venerdì 22 aprile è la giornata della Madre Terra), dalla sconfitta della povertà a quella della fame. Progetti ambiziosi, ma perseguibili.
La creatività, il mettersi in discussione, osare nonostante il giudizio altrui, sono elementi che hanno gettato le basi del miglioramento delle condizioni di vita e, in genere, della società nella quale viviamo. Cosa sarebbe stata l’umanità senza l’invenzione della ruota, dell’elettricità, della scrittura, della bussola, dei vaccini o, in tempi più recenti, di internet e del web? Cosa sarebbe stata senza la lungimiranza e, in alcune epoche, il coraggio di alcuni uomini “illuminati”, creativi, innovativi? Si pensi all’antico “Fosso” di Taranto, nato per scopi difensivi, all’antico sistema di movimentazione idraulico del primo Ponte Girevole di Taranto. Sono esempi che partono dall’intuizione di singoli uomini o gruppi di audaci studiosi, che si sono posti l’interrogativo di cosa fare per gestire una situazione scomoda, di disagio di sofferenza. La celebrazione odierna cade sei giorni dopo il ricordo della nascita di Leonardo da Vinci, quasi a sottolineare l’importanza di sfidare le consuetudini spingendosi in territori inesplorati, senza lasciarsi condizionare dal giudizio altrui. In fondo, come sosteneva Nietzsche: "Meglio essere folle per proprio conto che saggio con le opinioni altrui”.