Disabili - Inaugurata la sede del GS Delfino, simbolo di sport e legalità

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Antonio Bargelloni
11.02.2017 10:36

Ci sono momenti, nello sport, che restano dentro il cuore e la mente di chi li vive, anche se lontani dalle pure competizioni.

È stato così ieri sera per coloro che hanno assistito all'inaugurazione della nuova sede del Gruppo Sportivo Taranto onlus, l'associazione sportiva che si occupa dal 1981 della pratica sportiva tra i disabili intellettivi relazionali.

L'emozione dei ragazzi - ormai non più tali, ma uomini e donne, cresciuti anche grazie allo sport - si è mescolata con quella dei loro genitori, degli istruttori, dei dirigenti del Cip (Comitato Italiano Paralimpico), del Coni locale, di alcune federazioni, nonché dei rappresentanti delle istituzioni civili, religiose e militari intervenuti per un evento storico, che è andato al di là dello sport.

Come è noto, la nuova sede in corso Annibale 21 è stata assegnata dal Comune di Taranto, in comodato d'uso gratuito, attraverso una procedura di manifestazione d'interesse: il locale era stato confiscato ad un'organizzazione criminale ed era stata la Procura di Reggio Calabria ad investire l'ente locale in attuazione del Decreto Legislativo 159 del 2011. Una sorta di “riconversione legale” che vedrà protagonista nei prossimi anni il sodalizio presieduto da Pino Fischetti, una delle associazioni di volontariato che maggiormente si distinguono in città per la loro azione sociale.

Questa piccolo segnale di riscatto della gente “per bene” lanciato dal Comune è stato colto dal G.S. Delfino che potrà sfruttare i locali di corso Annibale per l'attività “d'ufficio” dei propri dirigenti ma soprattutto per dare ai propri tesserati un punto di ritrovo per le attività extra sportive, quali corsi di musica e di informatica, laboratori artistici e quant'altro. Un punto di ritrovo non solo per il G.S. Delfino, ma per tutte le associazioni che operano trai i disabili intellettivi relazionali che vorranno relazionarsi con esso.

Pino Fischetti nel suo intervento ha lasciato trasparire l'emozione di un momento storico “che ci spinge a proseguire nel nostro cammino, continuando a diffondere la pratica sportiva, ma soprattutto a diffondere valori come il rispetto e l'educazione, fondamentali per la crescita dei nostri ragazzi”. Fischetti ha ringraziato, oltre a coloro che hanno determinato alla realizzazione di un sogno, anche le famiglie dei propri tesserati, “il vero motore di tutta l'associazione, coloro che con grande abnegazione hanno supportato l'attività dei propri ragazzi in questi anni”.

A benedire la sede mons. Gino Romanazzi, in rappresentanza dell'arcivescovo di Taranto mons. Filippo Santoro, il quale ha espresso tutto il suo compiacimento per questo evento, ribadendo le parole del papa: “Lo sport è luogo della cultura e dell'incontro, della condivisione di esperienze”, aggiungendo che lo sport è diventato “una dimensione essenziale per ricostruire, rinforzare la cultura della vita, attraverso le sue regole che sono anche regole di vita”.

In rappresentanza del sindaco Ezio Stefàno, è intervenuto l'assessore al Patrimonio Mimmo Cotugno, che ha ricordato il significato dell'iniziativa: “Oggi è stato riconsegnato alla città ciò che l'illegalità aveva tolto. Il G.S. Delfino è un esempio di legalità e di inclusione sociale. Taranto può essere fiera di questa associazione e della sua sede”. A rappresentare l'amministrazione, è intervenuto anche l'assessore allo Sport Francesco Cosa. Presenti anche rappresentanti della Polizia di Stato e dei Carabinieri, a testimonianza del clima di legalità che si respirerà da oggi in poi in corso Annibale 21.

Per Peppino Graniglia, delegato provinciale Coni, l'assegnazione della sede è il riconoscimento ad un'associazione sportiva che da oltre 30 anni è un punto di riferimento per lo sport jonico, raccogliendo trofei regionali, nazionali ed internazionali. “Qui si insegna a primeggiare nello sport e nella vita - ha detto tra l'altro – e sono sicuro che il Delfino continuerà a riempire la sua bacheca anche nei prossimi anni”.

Il presidente regionale del Cip, Giuseppe Pinto, nel donare alla società alcuni emblemi del Comitato, ha portato la sua testimonianza di ex atleta e dirigente del movimento, ricordando il grande rispetto dei valori legati allo sport che i praticanti disabili hanno: “La cosa più bella nel seguire gli eventi sportivi paralimpici è seguire il sorriso di questi ragazzi, la loro voglia di confrontarsi ma soprattutto di conoscersi e rispettarsi. Un grande rispetto ed una volontà difficilmente riscontrabili nel mondo dello sport dei normodotati. Dobbiamo guardare tutti la disabilità non come un problema, ma come un'opportunità di crescita individuale”.

Anche Eustachio Leone, presidente della sezione di Taranto dell'Aipd (Associazione Italiana Persone Down), con cui il G.S. Delfino ha condiviso per anni la sede in corso Umberto, ha portato la sua testimonianza: “Lo sport favorisce l'autonomia e la crescita di tanti ragazzi disabili, aver dato questi locali all'associazione presieduta da Fischetti è un messaggio importante a tutta la città di affermazione dei valori dello sport e della legalità”.

Da ieri sera, i locali di corso Annibale saranno punto d'incontro del Delfino e di chi crede nello sport come occasione di riscatto per un'intera città.

Nelle foto, sopra il taglio del nastro da parte dell'atleta Marina Baso, sotto  da sinistra, Fischetti, Leone,  Pinto (in secondo piano), Cotugno, mons. Romanazzi

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