Taranto: Giorno della Memoria, la storia di Géza Kertész
(Di Mimmo Galeone) Nel Giorno della Memoria merita di essere senz' altro ricordata la storia di Géza Kertész, allenatore del Taranto dal 1936 al 1938. Kertész, nato a Budapest il 21 novembre 1894, dopo una carriera da calciatore trascorsa in patria (lunga militanza nel Budapesti Torna Club), nel 1925 si trasferì in Italia per gli ultimi scampoli sul terreno verde (13 presenze ed una rete a La Spezia, in seconda Divisione). Appese le scarpette al chiodo iniziò nel 1927 una proficua attività da allenatore. Dopo aver guidato squadre del calibro di Salernitana, Catania e Catanzaro approdò in riva allo Jonio nell' estate del 1936, conducendo i rossoblu alla promozione in serie B. Confermato anche per il campionato successivo il trainer magiaro non riuscì però nell' impresa di centrare la salvezza. Gli jonici, infatti, chiusero al penultimo posto della graduatoria con soli 18 punti all' attivo, retrocedendo in Prima Divisione. In seguito Kertész continuò la sua carriera di allenatore guidando Atalanta, Roma e Lazio. In piena Seconda Guerra Mondiale decise di rientrare in Ungheria. A Budapest aderì alla Resistenza e si prodigò per salvare decine di ebrei e partigiani ungheresi dai campi di sterminio nazisti. Catturato dalla Gestapo fu fucilato il 6 febbraio 1945.