Cantiere Taranto: Il sottosegretario Mario Turco incontra i vertici di Confcommercio

CRONACA
Iv.
03.02.2020 20:54

Senatore Mario Turco
Porto, sanità, università, ricerca, innovazione, turismo. Queste le  linee di intervento del Decreto ‘Cantiere Taranto’. Sarà un decreto dedicato alle emergenze del territorio e conterrà ‘cose concrete’, l’impronta che lo caratterizzerà sarà l’accellerazione delle procedure. Entro,la settimana il decreto potrebbe approdare in riunione a Palazzo Chigi, ma la partita non è chiusa perché si sta già lavorando per integrarlo con nuovi interventi a sostegno di settori, ad esempio della cultura, che,in questi anni non hanno beneficiato di risorse concrete. Sono previste inoltre agevolazioni speciali per le PMI, il Governo per Taranto rafforzerà infatti  alcune misure che saranno contenute nel Piano Sud che verrà varato a marzo. Così il senatore Mario Turco, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha esordito nell’incontro con la Giunta di Confcommercio Taranto, da dove è partito per un giro di presentazione in città delle linee di indirizzo e dei contenuti del nuovo Decreto Taranto, prima dell’approdo in Consiglio dei Ministri. Questa è la prima fase – ha spiegato il sen. Turco - e riguarda gli interventi con le relative coperture, vi saranno poi altri sessanta giorni di tempo per inserire eventuali integrazioni con le proposte che le stesse categorie potranno segnalare. Pertanto, l’invito a prepararsi per un nuovo giro di incontri. L’agenda del Governo Conte - commenta il presidente prov. di Canfcommercio, Leonardo Giangrande - è fitta, e soprattutto ricca di potenziali opportunità per il territorio. Cantiere Taranto potrebbe rappresentare la svolta decisiva, a patto che vi sia un reale cambio di passo nella gestione del CIS Taranto che obiettivamente a oggi ha evidenziato una governance inadeguata. Procedure lente, burocrazia, obiettivi poco chiari. Il territorio ha bisogno di certezze e di risposte celeri perché le imprese non possono attendere oltre, ha ribadito Giangrande. L’obiettivo deve essere quello di aiutare la città a trovare una sua nuova dimensione di sviluppo, una nuova identità che superi la mono dipendenza dall’acciaio. Una svolta che, ad esempio, potrà riguardare il porto, sino all’altro ieri esclusivamente industriale, ma da domani aperto ad altri traffici con la zona franca doganale, il distripark, il crocerismo, l’interesse dei grandi player, ma solo se sapremo sfruttare al meglio queste opportunità e inserirci con un nostro protagonismo locale. Con molta umiltà dobbiamo ammettere che abbiamo anche bisogno di capire e di imparare a fare altro. Sarebbe opportuna allora una cabina di regia tra governo e grandi investitori per facilitare il   processo di riconversione e di cambiamento e per  superare il deficit imprenditoriale locale di conoscenza e know how. Gli imprenditori locali non devono – ha concluso Giangrande - andare a elemosinare lavoro e spazi, ma si deve piuttosto favorire un vero processo di crescita e di cambiamento che faciliti la riconversione economica, sociale e culturale di Taranto. E intanto! per ora si parte da qualcosa come 26 articoli riguardanti non solo le infrastrutture, ma anche le Pmi che investono nell’innovazione, il lavoro (con il sostegno alla riqualificazione e le misure per le nuove assunzioni), i nuovi investimenti a partecipazione pubblica, temi che sono stati poi in parte ripresi nel pomeriggio di venerdì nel convegno - organizzato da BCC Taranto e Confcommercio sul futuro delle relazioni tra banche di credito cooperativo e PMI -, e dove il sottosegretario Turco ha ribadito l’attenzione del Governo per le PMI tarantine.

       

 

 

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