Taranto: Aggressione, Scasciamacchia: "Follia pura..."
L'assessore ai Servizi Sociali: "Nessun legame con le tensioni di questi giorni. Bisogna aprire lo stadio a donne e bambini"
“La gravissima aggressione di quei trenta scalmanati non è figlia di tensioni sociali, ma solo della follia”. A parlare è Gionatan Scasciamacchia, assessore ai Servizi Sociali del Comune di Taranto, il giorno dopo il grave episodio di violenza perpetrato allo stadio ai danni di alcuni giocatori del Taranto. Il poliziotto tarantino, uno dei fedelissimi del sindaco Stefàno e già allo Sport, non vede legami tra il fattaccio della Salinella ed altre manifestazioni di protesta (occupazione del ponte, sit-in davanti al Municipio, occupazioni stabili destinati agli extracomunitari) che stanno caratterizzando una città-polveriera. “Non vedo alcun legame tra questi episodi - premette -. Ciò che è avvenuto in via Plinio ha come protagoniste una trentina di famiglie che non gradiscono la presenza dei migranti in città. Poche di esse hanno fatto richiesta del contributo erogato dal Comune alle famiglie senza dimora, 300 euro al mese per pagare i fitti. Questa amministrazione ha aumentato l'impegno di spesa, passando dai 700 mila euro del 2015 al milione di euro del 2016. Chiedo ai piccoli proprietari di farsi carico di prendere queste famiglie che hanno questo assegno a disposizione. Più comprensibile, per me, la preoccupazione di chi ha perso il lavoro in aziende come la cooperativa L'Ancora, messa in liquidazione. Secondo il mio parere, inoltre, la sistemazione degli immigrati va fatta evitando di ammassarli tutti in uno stabile-casermone. Ciò che è accaduto ieri allo stadio non ha nulla a che vedere con le altre problematiche sociali. Si tratta di un atto di violenza gratuita ingiustificabile e inopportuno. I social network alimentano certi comportamenti, ho visto personalmente il video di un capo ultras di una squadra dilettantistica del nord che minaccia verbalmente giocatori e dirigenti. Lo spirito di emulazione porta a riproporre, accentuandoli, certi gesti”.
La decisione della Lega di rinviare la gara di domenica prossima contro la Paganese non trova d'accordo l'assessore: “La partita andava giocata. Capisco che i calciatori in questo momento non siano nelle condizioni psicologiche ideali, ma il migliore segnale forte sarebbe stato proprio far scendere in campo la squadra e aprire lo stadio alla tifoseria sana, alle famiglie, facendo entrare gratis donne e bambini. Così si punisce proprio chi allo stadio va solo per passare una domenica per vedere tranquillamente uno spettacolo sportivo e si premia chi alimenta tensioni e vede il marcio dietro ogni sconfitta della propria squadra”.