Com'è cambiato il calcio: dalle partite a carte di Spagna 82 alla PS del 2020
Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando l’Università di Cambridge, nel 1848, diede ufficialmente vita al calcio, lo sport più amato e praticato al mondo. Uno sport divenuto col tempo un fenomeno economico e sociale, che ha subito il fascino delle nuove tecnologie dentro e fuori dal rettangolo di gioco. Pensiamo ai ritiri dei decenni scorsi. Negli anni ’80, ad esempio, quando nei ritiri delle squadre si stava insieme, si faceva gruppo magari giocando a carte. Indimenticabile è la partita a carte, a scopone, tra Pertini, Zoff, Causio e Bearzot di ritorno dalla Spagna, dopo aver conquistato il mondiale.
L’avvento della Playstation Oggi, probabilmente, i calciatori non sanno neanche come si gioca a blackjack oppure a tressette, ma sono espertissimi in giochi come Fifa. Tra questi ci sono Neymar, insieme al suo compagno di squadra Mbappè. Ma anche il portiere della Juventus Wojciech Szczesny. Il portiere della Juventus non rinuncia mai a una partita a FIFA. Su internet è presente un video che lo immortala mentre sfida Jack Wilshere, compagno ai tempi dell’Arsenal. Anche l’ex scarpa d’oro, Ciro Immobile, è un accanito giocatore di Fifa. La passione sconfinata del giocatore della Lazio per la PlayStation è cosa nota. Tanti i video della moglie Jessica che prova invano a provocarlo mentre lui continua a giocare a Fifa. Un vero pro player che non perde occasione per farsi una partita. E Karim Benzema? L’attaccante del Real Madrid gioca a Fifa e su internet ci sono pure le prove. Beh, probabilmente negli anni più volte è stato protagonista del sogno di se stesso con il suo alter ego, dato che per diverse stagioni è stato uno dei bomber più forti del mondo.E pensare che la stella del Barcellona Ousmane Dembelè per giocare ai videogiochi si è più volte presentato in ritardo agli allenamenti del Barcellona. Stanze a soqquadro, buio totale a mezzogiorno e un gruppo di amici del francese accorsi per disputare un torneo alla PlayStation, accampati in ogni stanza: questa la situazione trovata dal medico del club inviato a valutare le condizioni del giocatore. Secondo The Express Mesut Ozil avrebbe giocato poco più di 5200 partite, ciascuna dalla durata media di 20 minuti. Ciò equivale a circa 1750 ore di gioco, 72 giorni in totale, in pratica una media di 5 ore al giorno.
Non solo Fifa Non solo calcio tra le passioni dei calciatori per quanto riguarda le console. Molti si dilettano anche a Fortnite, uno sparatutto in terza persona, videogame che prevede una giocabilità singola o multiplayer attraverso due differenti modalità ("Salva il mondo" e "Battle Royale"). Gli appassionati coinvolgono pure i campioni nel calcio. Un esempio? Cesc Fabregas. Il centrocampista spagnolo è un accanito giocatore del noto game. Fortnite richiama anche un protagonista nella Liga come il terzino del Real Madrid: classe 1992 e nazionale spagnolo, Carvajal non si nega una "Battle Royale" a beneficio dei social. Anche la stella del Milan, Zlatan Ibrahimovic, è ormai veterano degli sparatutto sullo schermo, il fuoriclasse svedese si divertì parecchio come apprezzato sui social. La carriera e i numeri di Ibrahimovic non hanno davvero bisogno di presentazioni. Torniamo in Spagna dove incontriamo il terzino del Barcellona, 27enne da sempre legato al Barcellona. C’è il blaugrana nel suo cuore nonché l’impronta di Fortnite, passatempo che Sergi Roberto è solito condividere insieme all’amico a quattro zampe. Altro fortunatissimo gioco è Call of Duty Warzone. Il gioco ha da poco il picco dei 50 milioni di giocatori, fra cui sono anche presenti diversi famosi calciatori che giocano all’interno della serie A. Parliamo ad esempio di Castillejo, Lukaku, Pulgar, Conti, Neymar, Mario Rui e Paul Pogba, i quali invadono i propri profili social con delle foto relative all’ultima opera pubblicata da Activision per PC, PS4 e Xbox One. Un’interessante curiosità, che speriamo ovviamente non si trasformi in un fenomeno negativo come avvenne nel periodo di massima moda di cui godette Fortnite, dove alcuni professionisti trascuravano il proprio lavoro per giocare all’assuefacente Battle Royale. Insomma, la passione per le console è davvero forte per i calciatori della nostra epoca. Tanto forte che durante i ritiri non si fa altro che giocare alla Playstation a Fifa oppure agli altri titoli. Un mondo completamente diverso rispetto ad un passato fatto di partite a scopa, tressette e dai giochi da tavolo più amati di sempre che servivano anche per fare gruppo.