Taranto: Prima guida di Repubblica dedicata alla città dei due mari
In edicola dal 22 agosto (10,90+ quotidiano): volume di circa 250 pagine con interviste a personaggi come Antonio Diodato, racconti inediti di Giancarlo De Cataldo, Mario Desiati e Cosimo Argentina, itinerari culturali e naturalistici
Il mar Piccolo e il mare Grande, i delfini e la street art, il ponte girevole e il castello aragonese, i vicoli della città vecchia e l'archeologia, ma anche le storie quotidiane di chi ha deciso di restare per valorizzare un patrimonio storico unico. Taranto è tutto questo e molto di più. E le Guide di Repubblica hanno scelto di raccontare il fascino di questa città, troppo spesso oscurato dai fatti di cronaca, partendo proprio da qui con un volume di circa 250 pagine, in edicola dal 22 agosto (10, 90 euro + il prezzo del quotidiano) e successivamente in libreria, su Amazon, Ibs e allo store online “Il mio abbonamento” del portale Gedi. “È molto bello scoprire che una città rimane legata al suo passato in modo totale - scrive il direttore delle Guide di Repubblica Giuseppe Cerasa nella sua introduzione - che mescola storia e futuro in un mix sapiente e lungimirante, che riesce ad esaltare la sua appartenenza ad una cultura che nasce nella Magna Grecia e attraversa i secoli con orgoglio e speranza, spesso frustata da quello che doveva rappresentare l’aggancio solido col mondo industriale e che a poco a poco si è trasformato in un insopportabile peso che ha connotato e spesso sfigurato il volto della città, costringendola a ridimensionare i sogni e leggere in modo diverso una pagina non certamente esaltante". E per raccontare Taranto, la Guida ha scelto una serie di testimonial importanti. Antonio Diodato, in primis, che sul palco di Sanremo ha dedicato la sua vittoria con “Fai rumore” proprio alla sua città: “Anche quando sono andato a vivere altrove, Taranto è rimasta la città dove ritornare - spiega nella sua intervista - Ed è anche la città che è cresciuta mentre io crescevo, in cui ho sentito lievitare un moto rivoluzionario nel tempo che mi ha messo una gran voglia di farne parte e di fare tutto quello che potevo per la città che sentivo e sento la mia.” E poi Michele Riondino e Roy Paci, che insieme a Diodato, sono le anime pulsanti del Primo Maggio tarantino, e poi la cantante Mietta e Benedetta Pilato giovanissima stella del nuoto, fino ad Albano Carrisi e Bruno Vespa,innamorati dell'entroterra tarantino dove paesaggio, storia e cultura vinicola si fondono in un abbraccio di rara suggestione. Taranto, città di grande e radicata cultura, come dimostrano i racconti inediti di tre scrittori come Giancarlo De Cataldo, Mario Desiati e Cosimo Argentina che aprono il volume, componendo un mosaico che unisce le isole Cheradi e la cultura magnogreca, il mito di Taras (fondatore della città a cavallo di un delfino) e la storia di Erasmo Iacovoni (indimenticato bomber del Taranto Calcio negli anni '70 cui è dedicato lo stadio cittadino), i caffè chantant e i poeti classici. Ma anche la Taranto dove tradizioni antiche come le Perdúne della settimana santa convivono con un'interessante scena artistica contemporanea, tra i murales della città vecchia o gli spazi di aggregazione e cultura sociale, dove gli echi della poesia di Alda Merini (che qui visse alcuni dei suoi anni più felici e prolifici) e Raffaele Carrieri incontrano i reportage di Alessandro Leogrande, giornalista e scrittore tra i più lucidi della sua generazione, prematuramente scomparso e più volte citato nel volume. Ampio spazio è dedicato anche alle storie di chi ha scelto di restare (o venire) nel tarantino per scommettere sul suo potenziale, da Eva Degl'Innocenti, direttrice del MarTa, tra i musei archeologici più importanti in Europa, a Carmelo Fanizza, che ha saputo attrarre turisti da tutto il mondo sulle barche della Jonian Dolphin Conservation per ammirare le emersioni di cetacei e delfini, simbolo della città già dal suo stemma. E non poteva mancare una sezione dedicata agli itinerari nella provincia tarantina, da Manduria a Massafra, da Mottola a Grottaglie, fino ai percorsi naturalistici che si snodano tra San Pietro in Bevagna, le antiche gravine rocciose, i boschi ombrosi e le riserve naturali di Salina dei Monaci o Torre Colimena. In chiusura, anche una sezione concentrata sulle eccellenze del territorio, dalla ceramiche di Grottaglie al capocollo di Martina Franca, dal pane di Laterza alle immancabili cozze tarantine. Il tutto impreziosito dalle ricette di chef del territorio e 185 indirizzi che segnalano dove mangiare, dormire e comprare a Taranto e provincia.