Monteparano, il Pappadai torna operativo
Monteparano, il Pappadai torna operativo

È stato consegnato ufficialmente il cantiere per la riattivazione dell’invaso del Pappadai, nel territorio di Monteparano, nel Tarantino. Si tratta di un passaggio strategico per il futuro della gestione idrica in Puglia, con ricadute significative per il nord Salento, tra le aree più colpite dagli effetti della siccità e della Xylella.

A sottolineare l’importanza dell’opera è stato Gennaro Sicolo, presidente regionale e vicepresidente nazionale della CIA Agricoltori Italiani, intervenuto alla cerimonia istituzionale che si è tenuta direttamente presso l’invaso. “La riattivazione del Pappadai può diventare un modello per tutta la regione e per l’intero Mezzogiorno”, ha dichiarato, auspicando una nuova governance dell’acqua che superi le criticità accumulatesi negli ultimi vent’anni.

L’infrastruttura, inutilizzata per anni, tornerà ora protagonista nella lotta alla siccità: l’acqua raccolta nel bacino sarà utilizzata per irrigare 10mila ettari, con particolare attenzione ai territori del nord Salento, dove si potranno avviare nuovi impianti olivicoli in aree colpite dalla batteriosi.

Il progetto, guidato dal Consorzio di Bonifica Centro Sud Puglia – subentrato al soppresso Consorzio di Bonifica Arneo – prevede due cantieri principali: il recupero funzionale dell’invaso e il ripristino del sistema Irrigazione Salento, con focus sui nodi idraulici di Monteparano e Sava.

Alla cerimonia erano presenti numerose autorità istituzionali, tra cui il commissario del Consorzio Francesco Ferraro, l’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia, il commissario straordinario all’emergenza idrica Nicola Dell’Acqua e il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Quest’ultimo ha evidenziato come si stia lavorando a un modello integrato di gestione della risorsa idrica, coinvolgendo anche le Regioni Campania, Molise e Basilicata, con il sostegno del Governo nazionale.

La riattivazione del Pappadai rappresenta quindi molto più di un’opera tecnica: è il primo tassello di una nuova stagione di collaborazione tra istituzioni e territori, dove pubblico e privato possono convergere verso un obiettivo comune: garantire sostenibilità, efficienza e resilienza all’agricoltura e al sistema produttivo del Sud.