Covid: Riapertura stadi, monta protesta mondo spettacolo e cultura
Cultura vs sport. All’indomani della decisione che dà il via libera alla riapertura dello stadio Olimpico di Roma per gli Europei di calcio, consentendo l’ingresso a 17mila persone (circa il 20-25 per cento della capienza), monta la protesta del mondo dello spettacolo e della cultura che pretende lo stesso trattamento. Abbiamo la possibilità, per come è fatta l’Italia e la nostra amata regione Puglia, allargando un po’ le regole sui numeri in sicurezza, di organizzare una grande stagione all’aperto perché abbiamo bisogno, come paese, che le nostre piazze e le nostre arene siano piene di musica, cinema, danza, teatro e attività culturali. E’ anche un modo per far ripartire il Paese. E’ già in vigore una norma che prevede che in zona gialla riaprano i musei oltre a cinema e teatri con protocolli di sicurezza molto dettagliati, preparati e stilati con le organizzazioni di categoria. A oggi, nella norma è prevista la possibilità di riaprire con il 20% dei posti una sala al chiuso, al massimo 200 persone, 400 persone all’aperto. Sottolineo che “per spazi, volumi e modalità di fruizione con le opportune misure di sicurezza, cinema, teatri, musei e sale da spettacolo sono senz’altro i luoghi più compatibili con la necessità di prevenire la diffusione della pandemia di Covid 19”. Secondo i dati forniti dalle Asl ad Agis, dei 347.262 spettatori che hanno frequentato i luoghi della cultura e dello spettacolo durante l’apertura intercorsa tra il 15 giugno e il 3 ottobre dello scorso anno, solo uno ha contratto il virus. L’economia del Paese deve ripartire: titolari, imprenditori e lavoratori di cinema, musei e teatri chiedono risposte concrete! (Giulio Leone, coordinatore del Psi di San Giorgio Ionico)