Taranto: Divieto bus provincia in città, associazione Pannella chiede ritiro ordinanza
Richiesta formulata al sindaco Rinaldo Melucci
Lo scorso settembre con una delibera unidirezionale senza l’ascolto degli enti coinvolti e soprattutto del resto della Provincia, il sindaco di Taranto decideva di vietare il passaggio in città dei bus extraurbani. Di fatto lasciando migliaia di pendolari provenienti da tutta la Provincia al porto mercantile, e da lì costretti a fare cambio autobus con linee bus cittadine per raggiungere la propria sede di lavoro, studio, o svago a Taranto. Da allora tantissimi cittadini, lavoratori, studenti, associazioni e anche Sindaci della provincia hanno protestato fortemente contro tale decisione, che, a seguito di diversi rinvii, entra in vigore dal 7 gennaio. I pendolari saranno costretti a prendere due mezzi anziché uno, due abbonamenti, e orari che non coincidono piu, dato che il comune di Taranto non ha provveduto ad organizzare le coincidenze per il cambio mezzo. Facciamo un esempio: chi prima da Mottola prendeva bus ctp alle 7:20 per arrivare a lavoro alle 8, ora dovrà prendere quello delle 6:20 perché il cambio mezzo comporta notevole aumento dei tempi di percorrenza, oltre che quello del doppio abbinamento. Se una tale decisione poteva sembrare scellerata in periodo normale, lo è ancora di più nel momento di piena emergenza pandemica e sanitaria che stiamo vivendo. L’affollamento sui mezzi pubblici che gli enti locali non sono riusciti a risolvere è alla base degli attuali lockdown, nonchè dello scellerato ricorso alla didattica a distanza anzichè in presenza. Perdipiù a Taranto anziché diminuire tale affollamento viene raddoppiato, poiché ora i viaggiatori della provincia si accalcheranno anche sui mezzi di città. Di fatto Un lavoratore pendolare a questo punto non ha più alcuna convenienza a viaggiare coi mezzi pubblici, e per evitare contagi, preferirà andare a lavoro con la propria autovettura aumentando traffico, inquinamento, e parcheggi. Ai fini della diminuzione dell’inquinamento infatti i mezzi pubblici vanno aumentati, di numero e di fermate, incentivando i cittadini ad utilizzarli al posto del mezzo privato. Non sono i bus che inquinano, ma le macchine. A meno che non si pensa che migliaia di cittadini della provincia possano raggiungere Taranto città con i 300 monopattini, come vorrebbe un sindaco sempre più rappresentante di una “sinistra ztl” lontana dal paese reale e dalle periferie. Per Tutte queste regioni l’Associazione Marco Pannella chiede al Sindaco di Taranto di revocare quella ordinanza, che nulla ha a che vedere con la riduzione dell’inquinamento: due bus anzichè uno lo aumentano anzichè ridurlo. Aumentando anche costi, tempi, rischio covid e scomodità. Se quell’ordinanza dovesse restare in vigore i pendolari anzicchè essere agevolati a usare mezzi pubblici, preferiranno per risparmiare costi, tempi e stare in sucurezza, utilizzare mezzo privato aumentando traffico e inquinamento. Per tale ragione chiediamo anche al Presidente della Provincia di farsi portavoce di questa richiesta e promotore di un tavolo di coordinamento con tutti i Sindaci, le compagnie di trasporto pubblico, rappresentanti degli studenti e dei lavoratori, e il prefetto, per evitare che le direttive univoche di un solo Sindaco danneggino pesantemente i cittadini di tutti gli altri comuni della Provincia, che hanno pari diritto al lavoro, salute e mobilità di quelli del capoluogo. (Associazione Marco Pannella)