Taranto: La storia di Gennaro Giudetti esempio per ragazzi seguiti da Servizi Sociali
Incontri online col cooperatore tarantino impegnato sui principali fronti umanitari
La storia di Gennaro Giudetti, cooperatore tarantino impegnato sui principali fronti umanitari degli ultimi anni, è diventata la trama di un docufilm intitolato “La febbre di Gennaro”, nato da un’idea di Daniele Cini e Claudia Pampinella e disponibile sulle principali piattaforme on demand. Una vicenda che l’assessore al Welfare dell’amministrazione Melucci, Gabriella Ficocelli, ha trasformato in un’occasione di riflessione e scoperta per gli ospiti dell’alloggio sociale e i ragazzi seguiti dall’educativa domiciliare. «Ho incontrato Gennaro nei giorni scorsi – le parole dell’assessore –, un ragazzo che a 19 anni ha deciso di dedicarsi completamente agli ultimi della terra. Oggi ha 30 anni e la sua vita è un esempio per tutti, per questo abbiamo avviato una serie di incontri online, organizzati dalle cooperative “La Mimosa” e “Nuova Airone” con la guida dell’educatore Ignazio Galeone. Grazie a questa iniziativa, avremo modo di confrontarci con Gennaro anche ora che è ripartito per la Siria, conoscendo il suo impegno umanitario in Albania, Kenya, Colombia, Repubblica Democratica del Congo, Palestina, Libano, Niger, Yemen e Repubblica Centrafricana, a servizio degli ultimi della terra». Durante gli incontri online sarà affrontato anche il tema delle malattie infettive, poiché Gennaro ha maturato un’esperienza specifica avendo prestato servizio a supporto delle popolazioni colpite da Ebola e Colera; esperienza tornata utile durante la pandemia da Covid-19, quando ha offerto il suo aiuto agli operatori sanitari degli ospedali di Lodi e Codogno, ma anche in Yemen. «Con lui parleremo anche delle tragedie del Mediterraneo – ha concluso Ficocelli –, del dramma di dover decidere chi salvare dalle acque e chi lasciare al proprio destino che lo segnò il 6 novembre del 2017, a bordo di una unave della ong Sea Watch. Da quel giorno Gennaro è diventato testimonial pubblico di quel disastro umanitario, ora racconterà ai nostri ragazzi la sua esperienza affinché aumenti la loro consapevolezza su questi temi». (CS)