Rufini, veleno sul Brindisi: ‘Serviva solo un pretesto per cacciarmi’

L’ex tecnico commenta così il suo esonero: ‘Aspettavano solo il momento giusto per realizzare i loro progetti...’

Eccellenza
15.11.2018 17:54

Danilo Rufini, ex allenatore del Brindisi, ha rilasciato una “piccata” intervista ai colleghi di goalsicilia.it, parlando soprattutto del suo esonero. Dichiarazioni che aumentano la frattura con l’attuale società e che potrebbero avere conseguenze dal momento che il tecnico è ancora tesserato col sodalizio biancazzurro.

ESONERO "Ho vinto il campionato nella passata stagione e in questa ero secondo a due punti dalla prima con tre vittorie e una sconfitta: nonostante tutto, sono stato esonerato. In sette anni da allenatore ho vinto tre campionati, due coppe, una supercoppa regionale disputando tre volte i playoff di Eccellenza, evidentemente nel calcio non basta, ci vuole altro. Questo esonero è la cosa più ingiusta che abbia mai subito da quando alleno: ci sta che paghi l'allenatore quando i risultati non arrivano, ma quando sei secondo a -2 dalla vetta e dopo aver battuto la pretendente alla vittorie del campionato in trasferta, il Corato, essere esonerati dopo quattro giornate fa male, c'era tutto un campionato da giocare. Aspettavano solo un cavillo per realizzare progetti loro".

STOP FORZATO "È sbagliato che un allenatore esonerato non possa più allenare per un’intera stagione. Il mio è un esonero inspiegabile che nasconde sicuramente dinamiche societarie strane, ma dopo solo quattro gare non posso più trovare squadra: viviamo di calcio, per noi diventa dura".

AGGIORNAMENTO “Giro sui campi alternando partite di C, D ed Eccellenza. Mi aggiorno, conosco nuove realtà, allenatori, calciatori e sistemi di gioco. Bisogna sempre cogliere l'occasione per confrontarsi con gli altri per trarne beneficio. Scambiare informazioni fa sempre bene a tutti gli interlocutori”.

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