Taranto: Massimo Giove assicura, ‘Voglio la Serie C’

Nonostante l’incertezza del momento, il presidente non cambia i suoi obiettivi

TARANTO
11.04.2020 12:29

Passato, presente e futuro passando per una stagione fallimentare. Massimo Giove, presidente del Taranto, a 360 gradi in una lunga intervista rilasciata a dodicesimouomo.it.

Partiamo dalla fine, la solidarietà del Taranto Fc per le famiglie più bisognose, un bel gesto apprezzato dalla tifoseria...
Questa esperienza ci mette di fronte alle difficoltà con una grossa fetta della nostra città sta vivendo per l'emergenza Coronavirus. C'è tanta gente che fa davvero fatica ad andare avanti, era il minimo che potessimo fare. Taranto era una città già in sofferenza prima di questa pandemia, ora la situazione economica è al collasso. Nei prossimi mesi ci sarà bisogno di scelte importanti da parte dello Stato ed in questo momento penso che l'Italia debba avere uno scatto d'orgoglio. Abbiamo le capacità per uscirne con le nostre forze senza aspettare l'aiuto di un Europa che ancora una volta sta avendo un atteggiamento poco solidale.

Qual è la situazione della sua azienda?
Noi già soffrivamo l'annosa questione legata all'ex Ilva, ora abbiamo i nostri dipendenti in cassa integrazione, cosa non ottimale a livello economico per le famiglie. C'è bisogno di una svolta a livello nazionale, che coinvolga l'intero sistema produttivo italiano.

Torniamo al calcio, se possibile. Secondo lei è giusto pensare ancora ad una ripresa del campionato?
Il 3 maggio sarebbe dovuto terminare il campionato, invece probabilmente sarà prolungato il lock down fino a quella data. Nella migliore delle ipotesi, anche si dovesse tornare alla normalità dopo quella data, ci sarà bisogno comunque di una ventina di giorni per riprendere la preparazione. Oltretutto i contratti scadono a fine maggio. La vedo difficile, ma non siamo noi a decidere.

Se non si dovesse riprendere, ritiene giusto che venga riconosciuto il diritto guadagnato sul campo da chi si trovava in testa alla classifica al momento della sospensione del campionato?
Qualunque decisione verrà presa scontenterà qualcuno, ma penso che anche per il calcio sia arrivato il momento di cambiare. La Lega Pro è un campionato insostenibile che vede fallire ogni anno molte società. Deve darsi nuove regole in materia di costi di gestione che tutti devono rispettare. E poi credo non debba prescindere dalle grandi piazze. Bacini di utenza importanti devono avere la possibilità di misurarsi quantomeno in Lega Pro, anche per un discorso di appeal del campionato. Invece ogni anno vediamo in D città e tifoserie importanti come Taranto, Foggia, Palermo, Mantova.

Una sorta di corsia preferenziale in fase di ripescaggio...
La D è un campionato difficile da vincere. Con tutto il rispetto per certe partite che si giocano in C attualmente, con poche decine di spettatori sugli spalti, penso che le TV a pagamento farebbero a gara per accaparrarsi un Taranto-Bari in Lega Pro. Al contrario in queste stagioni abbiamo avuto un trattamento spesso non all'altezza in alcune direzioni di gara, cosa che ad altre formazioni meno blasonate non è capitato, indice di poca attenzione verso il Taranto e la sua tifoseria.

Una circostanza più volte notata anche dai tifosi e che ha portato una certa frustrazione negli stessi
Una frustrazione che si riflette poi nella mancanza di pazienza nei confronti della squadra se non arrivano i risultati. Per molti dei giocatori, soprattutto i più giovani, è impossibile scollegare il calcio giocato da quello parlato sui social.

Il campionato del Taranto è stato fallimentare, le colpe sono come si dice in questi casi di tutti, ma quali sono stati gli errori di Giove? Cosa non rifarebbe, con sincerità?
In estate tutti ci davano per favoriti, sulla carta avevamo allestito una squadra fortissima. L'unica cosa che non rifarei è di aver pompato troppo le aspettative della piazza.

Alla luce di quanto accaduto rifarebbe la scelta di Ragno?
Ragno era il miglior tecnico sulla piazza, l'ho preso a furor di popolo, ma ad un certo punto ho dovuto sostituirlo, i risultati non arrivavano ed ho richiamato Panarelli con il quale sembravamo aver trovato la giusta quadratura. Ma io continuo a sostenere che quest'anno tutto ciò che poteva andare storto è andato storto.

Ma col senno di poi non sarebbe stato meglio riconfermare la squadra dell'anno scorso con Panarelli in panchina che aveva fatto 71 punti mollando solo nel finale a giochi ormai fatti?
Ti rispondo che l'anno precedente con Cazzarò facemmo 39 punti nel girone di ritorno con una squadra nettamente inferiore a quella dell'anno dopo.

Vista da fuori la sensazione era di una squadra non "amalgamata" con giocatori ottimi per la categoria ma forse non completamente coesi a livello di gruppo, che inevitabilmente, si è squagliata alle prime difficoltà e ai primi fischi dello Iacovone…
Non credo, molti giocatori semplicemente non hanno retto la piazza, le pressioni di Taranto che in D sono come il Napoli in A. Ci sono giocatori che caratterialmente si esprimono meglio in altri contesti meno impegnativi. A Taranto serve gente che non soffre la pressione, o perché ha gli attributi giusti o perché ha la giusta dose di follia. La falsa partenza ha fatto il resto, se fossimo partiti col piede giusto sarebbe stato differente. Taranto è piazza che ti trascina quando le cose vanno bene.

Non crede che l'aver abbandonato ogni velleità di vittoria già a dicembre (dopo il pareggio casalingo col Casarano) abbia indispettito una tifoseria che fino ad allora, tutto sommato aveva mantenuto un atteggiamento si “critico” ma non di aperta contestazione verso squadra e società?
Dopo la partita col Casarano avevamo troppi punti di distacco e cinque squadre davanti, non mi piace prendere in giro la gente, a quel punto sarebbe stato difficile rimontare e la squadra non aveva a parer mio nelle corde le caratteristiche per recuperare il distacco.

Sta di fatto che molti giocatori nelle varie interviste, auspicano di restare a Taranto per l'anno prossimo e giocarsi un'altra chance, come anche mister Panarelli. Nonostante tutto, a Taranto si sta bene, evidentemente…
Valuteremo più in là queste situazioni, quali siano le motivazioni di chi dice di voler restare a Taranto e se sarà il caso di accontentarli. C'è gente che ha fatto bene come Ferrara, i due Manzo, Sposito, Marino, gli under in genere.

A proposito di under, il presidente Sibilia ha dichiarato che potrebbero essere riconfermate le fasce d'età di quest'anno.
È una buona notizia che se confermata ci permetterebbe di tenere gli stessi under, con un vantaggio non indifferente di avere dei ragazzi già rodati che hanno dimostrato di essere da Taranto.

Ha qualcosa da aggiungere sulla vicenda D'Agostino e su quella di Genchi, prima allontanato e poi reintegrato?
Su D'Agostino è stata una mia decisione, dopo il pari di Nardò ho fatto ciò che ritenevo giusto. Genchi ha avuto un'annata storta, resta un giocatore che qui ha fatto benissimo in passato ed ha chiesto di restare dopo essersi confrontato con me.

Lei è stato attaccato, anche pesantemente, dalla tifoseria, sinceramente ha mai pensato di mollare tutto o comunque di mettere in vendita il Taranto?
Non l'ho mai pensato perché ho la coscienza a posto. Le vicende del campionato hanno sicuramente indispettito una parte della tifoseria, ma io conosco i tifosi del Taranto, li voglio bene, anche a chi mi contesta.

Abbiamo letto di strategia da rivedere per la prossima stagione. È possibile in tal senso costruire una squadra che lotti per la promozione ingaggiando solo 5-6 over di livello superiore e di sicuro affidamento, nei ruoli strategici?
Il problema di una rosa risicata è che al minimo infortunio ti ritrovi senza sostituti all'altezza. Nel calcio per vincere c'è bisogno di vari fattori. Una di queste è una squadra di livello. Cambio di strategia non vuol dire che cambia l'obiettivo, che per il Taranto resta sempre il ritorno in C. Ora però è tutto in standby, ne riparliamo quando la situazione sarà più definita.

L'emergenza che stiamo attraversando mette in pericolo l'esistenza di diverse società di serie C, probabilmente ci sarà un'ammorbidimento delle richieste o dei requisiti in sede d'iscrizione e/o di ripescaggio. Se squillasse il telefono di Giove, prenderebbe in considerazione l'opportunità, ovviamente senza il fondo perduto?
Il mio obiettivo è la serie C. La risposta è certamente sì.

Il saluto di Giove alla tifoseria rossoblu per la prossima Pasqua...
Voglio augurare a tutti i tarantini una buona Pasqua e l'auspicio di un ritorno il più rapido possibile alla normalità.

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