A 45 anni uno dei calciatori più prolifici e discussi della storia del Taranto, Sossio Aruta, continua a giocare e a cercare di battere nuovi record, come lo stesso conferma a Blunote: "Si, a 45 anni ho ancora tanta voglia e tanti stimoli, come se fossi un ragazzino. Mi alleno sempre allo stesso modo e con la stessa mentalità. Sono ancora idoneo per certe competizioni. L'obiettivo? Voglio arrivare a 350 gol in carriera: me ne mancano appena cinque. Gioco nel Pimonte e siamo secondi in classifica, nel campionato di Promozione. Sono felice di essere ancora protagonista".

TARANTO: "Ho un ricordo bellissimo, ho vissuto quatto anni stupendi, vincendo un titolo di capocannoniere, uno scudetto dilettanti e un campionato. Ero una sorta di idolo: ricordo le esultanze sotto quella curva straordinaria; le porterò sempre nel cuore, nonostante qualcuno non possa vedermi per un gesto frainteso. Il lancio della maglia non voleva mancare di rispetto a nessun tarantino: ce l'avevo con il mio tecnico: non mi sarei mai permesso e ho la coscienza pulita".

IL PRESENTE: "Non seguo tantissimo il Taranto ma conoscendo la tifoseria, so che quando le cose non vanno proprio per il verso giusto è dura. Quando tutto, invece, va bene ti fanno sentire un Dio. Fortunatamente, nel mio periodo abbiamo ottenuto obiettivi importanti. Per me è stata l'esperienza più bella della mia vita".

LA SOLUZIONE: "La piazza ionica, secondo me, ha bisogno di una società solida con un progetto importante. In questi anni qualche problema di troppo, sicuramente, c'è stato ed è un peccato perchè conosco la passione del pubblico tarantino. Auguro, con tutto il cuore, le migliori fortune alla città pugliese. Da grande vorrei fare l'allenatore, e sarebbe un sogno sedermi sulla panchina del Taranto".

SERIE D: "Il girone del sud è difficilissimo: ci sono molti derby pugliesi delicatissimi e per vincere non bisogna creare tensioni nell'ambiente. Sono campionati non facili, in cui bisogna lottare fino alla fine".