Il doppio ex Casale: 'A Lecce il Taranto non regalerà nulla'

TARANTO
Alessio Petralla
08.04.2017 13:36

Ha chiuso la sua carriera nel Taranto, Stefano Casale, calciatore del Lecce dal 1996 al 1999, che proprio con i salentini ha ottenuto due promozioni. L’ex centrocampista presenta il match di domenica tra Lecce e Taranto in veste da doppio ex iniziando proprio dai ricordi: “Arrivai a Taranto già da ex calciatore (stagione 2003-04 in cui collezionò 8 presenze, ndr): purtroppo non fu un’esperienza esaltante per via delle vicissitudini societarie. Dopo di che smisi definitivamente con il calcio giocato. Il pubblico di Taranto merita categorie superiori”.
 
LECCE: “Beh, a Lecce fu tutta un’altra storia: ho vissuto tre anni importanti conquistando due promozioni, una dalla B alla A. Grandi soddisfazioni. Ricordo con molto affetto la città salentina”.
 
LE DIFFERENZE: “A Lecce ho vissuto anni importanti in serie A con il “Via del Mare” che era sempre pieno. A Taranto, invece, c’erano contestazioni per la poca serietà nella programmazione”.
 
LECCE-TARANTO: “Il Lecce è più forte e ha ambizioni diverse, anche se il Taranto non può regalare nulla. Auguro a tutte e due di raggiungere i propri traguardi, ma in questa sfida i giallorossi partono favoriti”.
 
CONTESTAZIONI: “Sia Padalino che i calciatori giallorossi hanno la giusta maturità per superare il momento delicato. I tifosi devono stare vicini alla squadra perché tutto può succedere”.
 
IL FATTACCIO: “Anche a Taranto sono successi episodi deprecabili che non c’entrano niente con il calcio. I calciatori hanno la mia solidarietà perché una partita non può portare alla violenza. E’ fuori dal normale. Taranto non ha fatto una bella figura: spero che gli animi si plachino perché non fa bene a nessuno”.
 
IL CAMPIONATO: “C’è grande disparità tra le più forti e quelle che lottano per la salvezza. Non ho visto una grande qualità tecnica: livello mediocre. Foggia e Lecce hanno qualcosa in più: lo dimostra anche il distacco sulle altre formazioni”.
 
TARANTO: “Sono stato poco: alloggiavo fuori città e non ricordo quasi nulla. Nel 1989, nel periodo di Natale, venni a giocare da avversario allo “Iacovone”. Era tutto diverso rispetto a quando ho vestito la maglia rossoblù: la situazione era paragonabile a un circo. Nonostante tutto, c’era un grande pubblico”.
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