‘Corpincanto’: Cala il sipario sul service firmato Rotary Club Massafra
Serata riuscitissima e partecipata quella ospitata dal teatro comunale Nicola Resta di Massafra il 23 giugno scorso per condividere con il pubblico l’esito del laboratorio teatrale di inclusione sociale.
Massafra - Con un momento di restituzione al pubblico è calato il sipario su “Corpincanto”, laboratorio di teatro e inclusione sociale. Si tratta di un service promosso dal Rotary Club Massafra in collaborazione con il Teatro delle Forche e l’associazione “AManoAMano”.
La serata conclusiva intitolata “La felicità è un diritto umano” è stata ospitata il 23 giugno scorso dal teatro comunale “Nicola Resta” di Massafra dove il presidente del club service, ingegner Fernando Tramonte, ha fatto gli onori di casa dando il benvenuto e ringraziando quanti hanno reso possibile l’iniziativa. Dal presidente Tramonte anche i dettagli sul laboratorio teatrale pensato con l’intento di favorire l’inclusione delle diversità, in particolare della specificità dello spettro autistico e del neurosviluppo e destinato a bambini e ragazzi di età compresa tra i 5 e i 14 anni. Questi ultimi sono stati protagonisti di sette incontri densi di attività svoltisi nel teatro comunale.
A portare il saluto dell’Amministrazione Comunale, l’assessore Maria Rosaria Guglielmi che, esprimendo un plauso, ha osservato: «L’inclusione sociale non è un concetto astratto ma molto pratico, fatto di iniziative che integrano e coinvolgono. Le associazioni, “ a mano a mano” con le istituzioni, possono raggiungere obiettivi comuni importanti.»
A Giancarlo Luce, direttore artistico del Teatro delle Forche, il compito di entrare nel dettaglio e descrivere le attività proposte nell’ambito del laboratorio basato sul teatro pedagogico di Brecht. «Così come una palestra sportiva ha il compito di preparare gli atleti a dare il meglio delle loro prestanze fisiche – ha spiegato Giancarlo Luce – anche noi attori nel nostro teatro e nel laboratorio didattico-pedagogico ci prepariamo a sviluppare le nostre competenze relazionali e comportamentali, le possibilità espressive e comunicative attraverso il movimento, la postura, la voce, le azioni e le reazioni e le contro reazioni ampliando e sviluppando le competenze sociali. Questo è quello che avviene nei nostri incontri di laboratorio teatrale, una sorta di coinvolgimento giocoso e gioioso tra tutti i membri del gruppo, atto a costruire relazioni partecipate in uno spazio protetto, quello scenico, dove azioni e controreazioni diventano veicolo di idee, immagini e sensazioni nuove, capaci di insegnare, ampliando e arricchendo la nostra visione della realtà.» «Annoveriamo – ha commentato Luce - nell’entusiastica esperienza vissuta e nella conoscenza dell’altro l’esperienza teatrale e il suo probabile risvolto terapeutico. La presenza e la costanza da parte di tutti i ragazzi che hanno preso parte al laboratorio è da ritenere un dato positivo poiché i soggetti con DSA e neuro tipici tendono spesso ad abbandonare i contesti in cui incontrano difficoltà o che mettono in luce delle fragilità o insicurezza. Un’esperienza teatrale con l’obiettivo di sperimentare in modo attivo e fisico il “mettersi in relazione” non può concludersi con uno spettacolo – ha concluso – ma deve essere continua, pertanto sarebbe interessante proseguire il percorso intrapreso con i partecipanti offrendo un appuntamento periodico in cui poter ripetere esercizi, rimettersi in gioco, confrontare e scambiare vissuti, permettendo anche di creare ulteriori strumenti didattici e pedagogici. Sarebbe auspicabile individuare, di concerto con l’assessorato ai servizi sociali, una nuova modalità di approccio alle arti dello spettacolo dal vivo per fini terapeutici o di ricerca.»
La psicologa e psicoterapeuta Lucia Iacobellis ha approfondito gli aspetti psicologico – emotivi del laboratorio, nell’ambito del quale ha messo a disposizione la sua professionalità e competenza, evidenziando le difficoltà che incontrano le famiglie nell’essere aiutate e supportate, la scarsa conoscenza della sindrome dello spettro autistico, e l’isolamento che spesso si crea attorno a queste persone. Interessanti le lettere – testimonianza lette dalla dottoressa Iacobellis che hanno offerto una fotografia concreta del vissuto delle persone affette da autismo. «Spero – ha auspicato la psicologa e psicoterapeuta – che questa esperienza possa essere il punto di partenza e che si dia continuità a questo progetto.»
Gratitudine ed apprezzamento sono state espresse da Comasia Annese, presidente dell’associazione “AManoAMano”. «Questi laboratori – ha commentato la presidente Annese – servono a crescere, a far conoscere l’autismo e a capire che con l’autismo si può convivere.»
Toccanti le testimonianze dei piccoli partecipanti al laboratorio e dei volontari che hanno collaborato rendendolo possibile sotto la guida degli attori Giancarlo Luce ed Erika Grillo, coadiuvati dalla psicologa e psicoterapeuta Lucia Iacobellis, dai volontari dell’associazione “AmanoAMano” e dai collaboratori del Teatro delle Forche.
Un cerchio magico, un girotondo festoso ha chiuso l’interessante quanto emozionante incontro che ha restituito, almeno in parte, la bellezza che solo l’arte sa creare. (Comunicato stampa)