Ristoranti aperti la sera, Cts frena ‘Ma decisione spetta a Governo’
Il Comitato tecnico scientifico frena sulla possibilità di riaprire bar e ristoranti fino alle 22. "Una rimodulazione dei pacchetti di misure potrebbe modificare l'efficacia nella mitigazione del rischio". È quanto ha risposto il Comitato tecnico scientifico alla richiesta arrivata dal ministero dello Sviluppo economico sulla 'riapertura di pubblici esercizi'. "Circa la previsione di rimodulazione delle misure previste nelle diverse fasce di rischio", sottolineano gli esperti, "si rimanda alle valutazioni del decisore politico". In ogni caso, sempre relativamente ai rischi, "andrebbero considerate le diverse tipologie dei pubblici esercizi, distinguendo" tra ristoranti e bar. Nel verbale della riunione del 26 gennaio, in cui si è analizzata la richiesta del Mise, anzi vi sono indicate "alcune considerazioni sul rafforzamento delle misure restrittive adeguandole alle caratteristiche strutturali dei locali e alla tipologia del servizio reso". Per il Comitato infatti la situazione epidemiologica, "pur mostrando una lieve diminuzione dell'incidenza nel paese, evidenzia ancora un rischio moderato/alto con un elevato impatto sui servizi assistenziali nella maggior parte delle regioni e province autonome". E ha sottolineato come il settore della ristorazione "presenza alcune criticità connesse all'ovvio mancato uso" delle mascherine, con "potenziale aumento del rischio in presenza di soggetti asintomatici". Non solo, ci sono altri due fattori che richiedono "altri elementi di cautela" nelle scelte da fare "prima di adottare ulteriori allentamenti delle misure di contenimento". Il primo è la ripresa delle scuole in presenza, per il quale bisognerà attendere almeno 14 giorni per valutarne l'impatto; il secondo è correlato "all'andamento in Europa della pandemia, che rimane a livelli di alta circolazione registrando, tra l'altro, una possibile maggiore trasmissibilità" dovuta alle varianti del virus. Da qui la conclusione degli scienziati: "circa la previsione di rimodulazione delle misure previste nelle diverse fasce di rischio, specificatamente per il settore della ristorazione in zona gialla e arancio, si rimanda alle valutazioni del decisore politico, segnalando tuttavia che una rimodulazione complessiva dei pacchetti di misure potrebbero modificare l'efficacia nella mitigazione del rischio".